L’informatica (non) è roba per donne?


Il progetto NERD?

La presenza femminile nelle professioni tecniche e scientifiche è ridotta e correggere questo sbilanciamento di genere è un interesse comune. Per poter fare ciò, pensiamo sia necessario agire partendo dalla scelta degli studi e, quindi, far crescere il numero di ragazze che si iscrivono ai corsi universitari nelle materie cosiddette STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics).

Con il progetto NERD?, il DIBRIS (Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi dell’Università di Genova), IBM e DOCK Joined Intech, offrono alle ragazze delle scuole genovesi un laboratorio online di informatica come proposta di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) per mostrare quanto questa disciplina possa essere interessante e creativa. Inoltre, durante le attività di laboratorio, le studentesse hanno l’opportunità di conoscere ricercatrici, imprenditrici e professioniste di successo che parlano del proprio lavoro e delle loro ricerche, passioni e ambizioni, ponendosi come modelli di riferimento di “donne tecnologiche” dalle quali trarre ispirazione.

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Le donne (non) nelle STEM 

Dall’analisi dei dati statistici che descrivono il nostro ateneo, emerge che le donne iscritte ai corsi di laurea scientifici sono ancora poco numerose. Questi numeri riflettono la situazione nazionale, e anche europea, dove le rilevazioni più recenti mostrano che la composizione per genere nelle STEM risulta fortemente sbilanciata. Infatti, secondo il rapporto 2020 di AlmaLaurea (Profilo dei Laureati 2019), benché le donne da tempo costituiscano oltre la metà dei laureati in Italia (il 58,7% del totale), si continua a osservare una forte differenziazione nei vari ambiti disciplinari. Per quanto di nostro interesse, riportiamo che le donne laureate nei corsi di ingegneria sono solo il 26,4% e, similmente, nei corsi scientifici solo il 26,7%

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Situazione dei laureati in Italia nel 2019 (fonte AlmaLaurea, rapporto annuale 2020)
Situazione dei laureati in Italia nel 2019 (fonte AlmaLaurea, rapporto annuale 2020)
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NERD?2021

Certamente sono tanti i fattori che influenzano queste statistiche e non abbiamo una soluzione di immediata applicazione ma siano convinti che, per raggiungere un ottimale bilanciamento di genere nel settore delle STEM, servano azioni di informazione e orientamento nelle scuole. Perciò, il DIBRIS ha partecipato anche quest’anno al progetto NERD?.

NERD? è l’acronimo di “Non È Roba per Donne?”. La risposta è ovvia e la domanda è rivolta esclusivamente alle studentesse delle scuole secondarie, per stimolarle a conoscere da vicino l’informatica, mostrandone soprattutto gli aspetti di progettualità, creatività e interdisciplinarità, con lo scopo di ampliare lo spettro di opportunità delle loro scelte per l’università.

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La grafica ufficiale del progetto NERD?
La grafica ufficiale del progetto NERD?
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L’iniziativa NERD? è nata nel 2013 da una collaborazione fra IBM Italia e l'Università La Sapienza di Roma e, grazie al grande impegno e alla verve di Floriana Ferrara, ogni anno si rinnova coinvolgendo un numero sempre maggiore di studentesse, scuole e università in tutta Italia. A questa edizione 2021, con l’Università di Genova, hanno aderito altri 16 atenei distribuiti in dodici regioni per un totale di cinquemila studentesse. Vista la situazione pandemica da Covid-19, NERD?2021 si è svolto interamente in modalità a distanza, sperimentando così nuove possibilità di interazione e proponendo alle studentesse un modello positivo di smart working e collaborazione online.

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La distribuzione delle università italiane che hanno partecipato a NERD?2021
La distribuzione delle università italiane che hanno partecipato a NERD?2021
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NERD?2021@UniGe

Nell’edizione 2021 di Genova, grazie al supporto dei tanti volontari di IBM e di DOCK Joined Intech, abbiamo fatto lavorare online quasi centoventi studentesse di terza, quarta e quinta, provenienti da quattordici scuole diverse, su progetti di intelligenza artificiale. Dopo un’adeguata formazione sugli strumenti informatici da utilizzare, le ragazze hanno formato delle piccole squadre per progettare e realizzare delle chatbot che potessero dialogare in maniera naturale, avvicinandosi così alle nuove tecnologie del cognitive computing. Non c’è stata nessuna indicazione sulle tematiche da trattare e ogni gruppo ha scelto liberamente un argomento attorno al quale sviluppare il proprio servizio di chatbot. I temi affrontati sono stati molto vari tra turismo, cinema, musica, serie tv, ambiente, benessere, cibo e socialità. 

Il risultato finale di NERD?2021 per le scuole genovesi è stato molto incoraggiante perché tutti i progetti (ventotto in tutto) hanno raggiunto livelli di completezza e funzionalità che sono stati giudicati più che soddisfacenti nelle valutazioni degli esperti. Vista la dimensione nazionale dell’iniziativa, i lavori di tutte le sedi sono stati messi a confronto e i primi due gruppi nella graduatoria genovese sono stati classificati quarti a livello italiano. Sono i progetti Ibisco del Liceo Della Rovere di Savona e Noiabot del Liceo Marconi Delpino di Chiavari.

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Screenshot dal progetto Ibisco, primo classificato a Genova, quarto a livello nazionale.
Screenshot dal progetto Ibisco, primo classificato a Genova, quarto a livello nazionale.
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Screenshot dal progetto Noiabot, secondo classificato a Genova, quarto a livello nazionale.
Screenshot dal progetto Noiabot, secondo classificato a Genova, quarto a livello nazionale.
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Manca poco al definitivo abbattimento del luogo comune per cui l’informatica “non è roba per donne” che spesso costituisce un pregiudizio nella scelta degli studi universitari da parte delle ragazze. Speriamo di avere sempre più iscritte ai nostri corsi così che, anche nel mondo delle professioni IT, ci possa essere presto una più numerosa, e più congrua, presenza femminile.

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Mauro Coccoli è Ricercatore Universitario presso il DIBRIS