Nell’ambito del Transumare Festival (23-28 maggio 2022), evento organizzato dalla Regione Liguria e dedicato ai temi della biodiversità, comunità e territori, verrà ospitata la prima edizione delle Conferenze CLOE, incentrata sui temi dello sviluppo e conservazione della montagna e degli spazi rurali a partire da prospettive storiche, ambientali e giuridiche.
CLOE è un programma di formazione dottorale finanziato dall’Unione Europea, nell'ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie sviluppato e coordinato dall’Università di Genova, che mira a rispondere a uno dei più importanti obiettivi delle strategie nazionali e regionali sull'innovazione e la specializzazione intelligente: affrontare il problema dell'abbandono delle cosiddette aree interne.
Attraverso la formazione di 15 giovani ricercatori, l'obiettivo di CLOE è costruire un percorso formativo che permetta di acquisire non solo competenze disciplinari, ma anche quelle prospettive interdisciplinari necessarie per affrontare, in tutta la loro complessità, le sfide per costruire un futuro economicamente e socialmente sostenibile delle aree montane e rurali.
Vengono da Pakistan, Iran, Argentina, Nigeria e Italia i giovani ricercatori che già partecipano al progetto. Iram, Rita, Amjad, Lucia, Pablo e Chiara ecco i nomi dei 6 dottorandi che saranno al centro della conferenza, presenteranno i loro progetti di ricerca e il percorso che costruiranno in Liguria, incentrato su casi di studio comuni ma affrontati da punti di vista disciplinari differenti, confrontandoli con casi europei ed extraeuropei.
È l'interdisciplinarità, infatti, la cifra di CLOE che, con il coordinamento di un’archeologa (Anna Maria Stagno) e di uno ingegnere elettrico (Marco Invernizzi), riunisce ricercatori e docenti UniGe che, sulla montagna e le aree rurali, stanno realizzando importanti progetti europei.
Al centro delle ricerche la Liguria, perfetta regione laboratorio: la regione con la percentuale più alta di anziani d'Europa e una delle regioni con la più alta percentuale di aree rurali abbandonate, come dimostra il fatto che oggi è coperta per il 75% da boschi. In Liguria però non è tutto abbandono: è anche una delle regioni con la più alta concentrazione di Parchi Naturali e terre collettive, e in cui sempre più giovani “tornano in montagna” e valorizzano le produzioni locali. Questi episodi, per diventare durevoli e generalizzati, hanno bisogno di essere supportati e collegati a una pianificazione che riguardi tutta la strategia sulle aree interne.
E questo sarà il tema della tavola rotonda che chiuderà i lavori. Esperti e rappresentanti delle istituzioni (Daniela Minetti, Marco Bussone, Alessandra Risso), organizzazioni, e portatori di interesse locali (Alessandro Ferrante, Matteo Rossi), coordinati da Barbara Cavalletti, si confronteranno con studiosi italiani e europei su come coniugare quella governance multilivello che essi rappresentano, con lo sviluppo multidisciplinare della conoscenza e tutti gli aspetti della partecipazione, tutti elementi necessari per costruire insieme un futuro sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale per le nostre aree interne.