Coronavirus: un approfondimento

La vicenda

Le autorità sanitarie cinesi notificano un focolaio di casi di polmonite ad eziologia sconosciuta nella provincia di Hubei l’ultimo giorno del 2019: la quasi totalità dei casi riferisce un’esposizione al mercato della città di Wuhan, dove vengono venduti a fini alimentari anche animali vivi.
Il patogeno coinvolto viene identificato il 9 gennaio 2020: si tratta di un nuovo coronavirus classificato ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2 responsabile di un quadro clinico che può variare, nei casi più lievi, da una sindrome simil-influenzale ad una polmonite virale denominata COVID-19 (Coronavirus Disease 2019). Il 30 gennaio l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara lo stato di Emergenza Internazionale di Sanità Pubblica (o Pheic, Public Health emergency of International Concern). Il 31 gennaio anche il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza, per la durata di sei mesi, in conseguenza del rischio sanitario connesso all'infezione da Coronavirus.

Al momento della stesura di questo articolo i casi confermati si avvicinano ai 100.000, tra i quali contiamo più di 2.000 decessi ma anche più di 25.000 guarigioni. I casi sono diffusi in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide e l’incedere di questa epidemia ha già portato a diverse restrizioni sulla circolazione turistica e commerciale di merci e persone. Le misure utilizzate a titolo preventivo sui soggetti sani ma comunque con possibile contatto col virus sono la contumacia, che prevede l’obbligo di rimanere in ospedale o nella propria dimora e l’isolamento fiduciario, misura consigliata ma non obbligatoria. Il periodo di osservazione viene stabilito in base al presunto periodo di incubazione della patologia ed è, in questo caso, di 14 giorni.
L’isolamento vero e proprio è un provvedimento adottato sulle persone infette al fine di arginare la diffusione della patologia, richiede misure specifiche ed avviene in ambito ospedaliero.

 

Mercato del pesce di Wuhan dopo la chiusura
Il mercato del pesce di Wuhan dopo la chiusura per l'allerta Coronavirus.

SARS-CoV-2

Questo patogeno appartiene alla famiglia dei Coronavirus, la stessa famiglia dalla quale provengono i responsabili della Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). SARS-CoV-2 ha colpito i primi umani dopo un passaggio in una specie animale, della quale gli esperti non sono ancora certi, e si diffonde tra gli umani stessi attraverso il contatto stretto con un malato: possono essere occasioni di contagio la saliva, la tosse, gli starnuti, i contatti diretti personali e i contatti con superfici contaminate, raro ma comunque possibile è il contagio per via fecale. Il periodo di incubazione stimato varia tra i 2 e i 14 giorni. Questo Coronavirus è altamente contagioso: si stima che il suo numero di riproduzione di base (R0), una stima dei casi secondari che ogni infezione può determinare, possa variare tra 1,4 e 3,8. Sempre secondo i dati disponibili al momento la letalità (rapporto del numero di decessi e il numero degli infetti) della patologia si stima intorno al 2%. Finora è stato osservato un decorso più severo in pazienti con età avanzata e/o preesistenti condizioni mediche come il diabete o l’insufficienza cardiaca.
L’isolamento del virus e l’analisi del suo patrimonio genetico sono il primo passo verso lo sviluppo di potenziali terapie specifiche e di una vaccinazione; è inoltre importante il confronto tra i patogeni isolati in diverse nazioni al fine di stabilire la frequenza di nuove mutazioni.
Al momento i pazienti vengono trattati con terapie sintomatiche e di supporto respiratorio ma sono già in fase di sviluppo i primi studi riguardanti terapie specifiche.
Trattandosi di un patogeno di recente insorgenza lo sviluppo di un vaccino richiederà quantomeno 12-18 mesi.

Il Comitato Operativo della Protezione Civile
Il Comitato Operativo della Protezione Civile

La situazione italiana

È del 31 gennaio la notizia del primo ricovero italiano di pazienti positivi al nuovo Coronavirus: si tratta di una coppia di nazionalità cinese proveniente dalla città di Wuhan. Sono stati entrambi ricoverati presso l’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che 48 ore dopo ha isolato con successo il virus coinvolto. Il terzo paziente è un giovane ricercatore dello Spallanzani attualmente guarito. Nella giornata del 21 febbraio, a partire da un 38enne residente di Codogno (Lodi) è stato possibile identificare il primo focolaio epidemico nel nostro paese. Tracciando gli spostamenti e i contatti di questo paziente si è giunti in meno di due giorni alla notifica di 172 casi in Lombardia 8 di cui 4 decessi), 27 casi in Veneto (1 decesso), 18 in Emilia-Romagna e 4 in Piemonte che si aggiungono ai 3 casi della regione Lazio. Al momento l’Italia è il terzo stato per numero di pazienti positivi dopo Cina e Corea del Sud. L’improvvisa impennata del numero di pazienti positivi, fortemente dettata dallo screening massivo e dalla ricerca attiva di casi sospetti, ha portato all’emanazione in gazzetta ufficiale di un apposito decreto-legge. Per quanto riguarda i comuni coinvolti nel focolaio (Codogno, Terranova, Castiglione, Casalpusterlengo, Somaglia, San Fiorano, Bertonico, Maleo, Castelgerundo, Fombio in Lombardia, Vo’ Euganeo in Veneto) viene vietato l’accesso e l’allontanamento e viene sospesa ogni forma di manifestazione pubblica o privata insieme alla sospensione della frequenza scolastica di ogni livello e la chiusura di parte delle attività lavorative e commerciali. Oltre ai serratissimi provvedimenti per le regioni direttamente coinvolte sono anche state sospese le attività didattiche in Liguria, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia e rinviati a data da destinarsi eventi di qualsiasi natura che possano riunire un elevato numero di persone. È difficile prevedere gli sviluppi di questa situazione sulla base delle attuali conoscenze, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità il risolvimento dell’epidemia richiederà, analogamente a quanto accadde per la Sars, mesi. L’Italia e il policlinico San Martino sono attrezzati e preparati secondo lo stato dell’arte per l’individuazione e la gestione di ulteriori casi. In queste fasi è di cruciale importanza affidarsi alle informazioni e di seguire le direttive fornite da istituzioni competenti come l’Organizzazione mondiale della sanità ed il Ministero della Salute, che ha attivato il numero di pubblica utilità 1500 per rispondere alle perplessità e i dubbi dei cittadini.

Link fonti
http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus
https://www.who.int/health-topics/coronavirus

 

di Giancarlo Icardi, Giovanni Noberasco, Andrea Orsi