Neutralità climatica: Tetis, lo spin-off UniGe che misura l'impronta di carbonio

L'Unione Europea sta guidando la Race to Zero, la corsa verso la neutralità climatica, attuando politiche ambiziose di riduzione delle emissioni di gas serra attraverso iniziative nazionali e una stretta cooperazione con i partner internazionali.

Le prime iniziative dell'azione per il clima nell'ambito del Green Deal europeo comprendono la legge europea sul clima, per inserire nel diritto dell'UE l'obiettivo della neutralità climatica entro il 2050 e il patto europeo per il clima per coinvolgere i cittadini e tutte le parti della società nell'azione per il clima.

In questo contesto è chiaro come sia importante misurare lo stato attuale e i progressi in termini di riduzione delle emissioni climalteranti. Le emissioni però non vengono direttamente emesse solo dai camini degli impianti o dai tubi di scarico delle auto; esiste una serie di “emissioni nascoste”, che non vediamo e non conosciamo, che comprendono tutti gli impatti diretti e indiretti legati alla produzione di un certo prodotto, all'organizzazione di un certo evento o, in generale, alla vita di tutti i giorni nelle nostre città.

Si tratta della cosiddetta carbon footprint, o impronta di carbonio; questa deve essere misurata, calcolata e certificata in maniera scientifica, credibile e rigorosa.

Michela Gallo e Adriana Del Borghi, fondatrici TETIS Institute
Michela Gallo e Adriana Del Borghi, fondatrici TETIS Institute

Dall'Università di Genova Tetis Institute: uno spin-off che misura l’impronta di carbonio di prodotti, eventi e organizzazioni

Tetis Institute (TEchniques for The Impact on Sustainability), spin-off dell'Università di Genova, misura con metodi scientifici rigorosi l’impronta ambientale di tutto quello che facciamo, dei prodotti che usiamo, dei fornitori che scegliamo, degli eventi a cui partecipiamo.

Il mercato della consulenza e del supporto alle imprese vede molte società riconvertirsi in questo settore e offrire soluzioni a basso costo alle aziende. La maggior parte di esse non ha tuttavia un’esperienza e una competenza consolidata e rischia di minare la reputazione delle aziende che intendono contabilizzare la propria impronta ambientale, proponendo loro studi privi di approccio scientifico e basati su banche dati non aggiornate. Il rischio è quindi quello del greenwashing e della perdita di credibilità dell’informazione ambientale con conseguente danno alla brand reputation aziendale.

Per questo Tetis nasce come trasferimento tecnologico di competenze scientifiche che arrivano dal mondo accademico e dall’esperienza quasi ventennale di CESISP – Centro interuniversitario per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti, attivo dal 2006 e punto di riferimento metodologico e scientifico nazionale e internazionale proprio su questi temi.

Tetis, pur nascendo solo nel 2018, vanta già un curriculum di tutto rispetto con studi effettuati per aziende leader in Italia nel settore alimentare, delle costruzioni, dei servizi, dell’economia circolare e degli eventi.

Tetis per gli eventi, l'agroalimentare e le costruzioni

Coppa del Mondo di sci - Cortina 2021

Tetis Institute sta calcolando la carbon footprint dei Campionati del Mondo di sci alpino Cortina 2021. L’evento è stato analizzato in tutte le sue fasi, dall’approntamento dei cantieri, alla preparazione delle piste, all’approvvigionamento dei materiali fino allo svolgimento dell'evento in sé, comprese le fasi di dismissione.

L’approccio è proprio questo: considerare tutte le emissioni, includendo consumi di energia, materiali, trasporti e rifiuti. Il calcolo viene effettuato seguendo standard internazionali, nello specifico la norma ISO 14064, ed è certificato da un ente esterno che effettua una verifica di terza parte. Cortina 2021, una volta calcolato e certificato il proprio inventario di gas serra, provvederà a compensare le proprie emissioni acquistando crediti di carbonio certificati e realizzando così un evento neutrale dal punto di vista dell’impronta climatica.

frutteto

Tetis opera anche nel settore agroalimentare, con l’obiettivo di supportare le imprese nel calcolo dell’impronta della filiera e nella definizione di strategie per rendere i processi produttivi sempre più sostenibili. Di particolare rilievo sono gli studi condotti per conto di Conserve Italia, gruppo cooperativo che detiene i marchi Valfrutta, Yoga, Cirio, Derby Blue e Jolly Colombani. Tali valutazioni, basate sulla metodologia Life Cycle Assessment (LCA, Analisi del Ciclo di Vita) e realizzate lungo il ciclo di vita della filiera agroalimentare – dalla fase agricola, alla produzione, all’uso e al fine vita del packaging utilizzato – hanno consentito di misurare l’impronta di ogni singolo prodotto e di comunicarla attraverso la certificazione EPD Process (Environmental Product Declaration), in accordo alla norma ISO 14025, importante riconoscimento che attesta la capacità di seguire l’intero processo produttivo e dichiararne il corretto impatto ambientale.

escavatore

Il corretto calcolo dell’impronta ambientale è fondamentale anche in settori più tradizionali, come quello delle costruzioni, per valutare correttamente le performance ma anche per consentire l’accesso a bandi pubblici. Tali studi infatti sono indispensabili per dimostrare come determinati prodotti soddisfino i Requisiti Ambientali Minimi (C.A.M.) dei grandi gruppi di acquisto (ad es. per le gare d'appalto della Pubblica Amministrazione) e dei sistemi di certificazione della sostenibilità delle costruzioni, tra cui i LEED (Leadership in Energy and Environmental Design).

Finora le problematiche energetico-ambientali riconducibili agli edifici sono state affrontate per comparti separati, limitando l’analisi alla sola fase di esercizio. La valutazione integrata della sostenibilità degli edifici è oggetto di sviluppo normativo all’interno della commissione tecnica internazionale CEN/TC 350 “Sostenibilità in Edilizia”. Gli standard sviluppati rappresentano uno strumento per la valutazione di sostenibilità in edilizia sulla base delle prestazioni ambientali, economiche e sociali utilizzando l’approccio di ciclo di vita e indicatori quantitativi.

In questo settore Tetis ha realizzato studi, tra gli altri, per il Gruppo Duferco, per il Gruppo BOERO e sta valutando la sostenibilità dei lavori in quota edili su corda di EdiliziAcrobatica®.

Di Tetis Institute e di impronta di carbonio si è parlato anche su Rai TgR Liguria con il servizio di Valentina Gregori (dal minuto 15:06).

Rai TgR Liguria 04/02/2021

La metodologia Life Cycle Assessment

La maggiore consapevolezza dell’importanza della protezione dell’ambiente e dei possibili impatti derivati dalla produzione di beni e dalla realizzazione di servizi ha accresciuto l’interesse verso lo sviluppo di metodi atti a comprenderli meglio e quindi a ridurli. Una di queste tecniche è la valutazione del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assessment) regolata dalle norme ISO 14040 e ISO 14044.

LCA è una tecnica per valutare gli aspetti ambientali e i potenziali impatti ambientali associati a un prodotto o a un servizio mediante:

  • la compilazione di un inventario di ciò che di rilevante entra ed esce da un sistema di prodotto;
  • la valutazione dei potenziali impatti ambientali associati a ciò che entra e a ciò che esce;
  • l’interpretazione dei risultati riguardanti le fasi di analisi dell’inventario e di stima degli impatti in relazione agli obiettivi dello studio.

LCA si applica a tutta la vita del prodotto, dall’acquisizione delle materie prime, attraverso la fabbricazione e l’utilizzazione, fino allo smaltimento. Le principali categorie di impatto ambientale da tenere in considerazione riguardano l’utilizzo di risorse, la salute dell’uomo e i potenziali impatti ambientali.

LCA si basa quindi sull’analisi dell’inventario del ciclo di vita, cioè la raccolta e l’analisi dei dati in ingresso e in uscita, volta a stabilire un riferimento di base delle prestazioni di un dato sistema di prodotti, valutato nella sua complessità ma anche nelle sue unità di processo, quantificando l’utilizzo di flussi di energia e materie prime e le emissioni in aria, in acqua e nel suolo (dati in ingresso e in uscita) associati a quel sistema. Questo permette anche di identificare le unità di processo che utilizzano le maggiori quantità di flussi di energia, di materie prime e che generano le maggiori quantità di emissioni.

LCA può dare supporto a:

  • ottimizzare il processo:
    • identificare le opportunità di miglioramento degli aspetti ambientali dei prodotti nei diversi stadi del loro ciclo di vita
    • prendere delle decisioni nell’industria, per esempio di pianificazione strategica, scelta di priorità, progettazione o riprogettazione di prodotti o processi
    • scegliere indicatori rilevanti di prestazione ambientale con le relative tecniche di misurazione
  • ottenere una certificazione ambientale di prodotto, tra cui:
    • Carbon Footprint (ISO 14067)
    • Water Footprint (ISO 14046)
    • Etichetta ecologiche, tra cui le etichette di Tipo III (ISO 14025) – Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD)
  • calcolare le emissioni di anidride carbonica lungo tutto il ciclo di vita per poi compensarle acquistando crediti generati da progetti che utilizzano fonti rinnovabili, interventi di risparmio energetico e interventi di forestazione in Italia oppure all’estero, selezionati attraverso rigorose procedure secondo standard riconosciuti a livello di Nazioni Unite. Questo può essere fatto anche acquistando crediti VER (Verified Emission Reduction) su un registro di CO2 (come www.eco2care.org, gestito dal Centro interuniversitario per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti dell'Università di Genova).
di Adriana Del Borghi e Michela Gallo