La Liguria nel piatto

La Liguria nel Piatto, una spinta verso la transizione ecologica al ristorante

Primo rapporto sull’esperimento, La Liguria nel Piatto: un'indagine sulle scelte dei clienti della ristorazione di qualità Genova Liguria Gourmet e sugli strumenti che possono incoraggiarli verso comportamenti che proteggono la biodiversità e il territorio.

L'analisi del territorio ligure

L’ambiente rurale della Liguria è stato modellato nel corso dei secoli dall’attività umana. I suoi ecosistemi agro-pastorali, dai terrazzamenti delle “fasce” ai pascoli alpini e appenninici, sono un fragile connubio di natura e trasformazioni antropiche che si può conservare nel tempo solo in presenza di un costante lavoro della popolazione insediata in quei territori. Quando la cura del territorio si interrompe, essi vengono rapidamente coperti dalla boscaglia, privandoci del loro prezioso valore di paesaggio culturale e di serbatoio di biodiversità.

I progetti Interreg Alcotra – Biodiv’ALP e Marittimo-CamBioVia, finanziati dall’Unione Europea e coordinati da Regione Liguria, hanno dimostrato che i pascoli e le praterie della montagna ligure producono benefici preziosi per la popolazione e sono potenzialmente in grado di ripagare la propria conservazione.

La Liguria nel piatto - UniGe

La Liguria nel piatto

Da qui nasce La Liguria nel piatto: un progetto disegnato dal Dipartimento di Economia dell’Università di Genova e costruito grazie alla collaborazione di Camera di Commercio di Genova, Centro Ligure per la Produttività, ristorazione certificata Genova Liguria Gourmet, e Istituto Alberghiero Marco Polo. 
Sotto la regia di Regione Liguria, queste istituzioni hanno messo alla prova le proprie idee e competenze per contribuire alla conservazione dei pascoli della montagna ligure studiando le scelte dei consumatori quando cenano nei ristoranti del nostro territorio.

La Liguria nel Piatto è un esperimento gastronomico andato in scena per la prima volta in otto ristoranti del circuito Genova Liguria Gourmet, e con l’aiuto della Camera di Commercio, del Centro Ligure per la Produttività e degli studenti dell’Istituto Marco Polo, nelle date del 16 e del 23 marzo 2023.

Il tutto con la complicità dei prodotti di eccellenza di due realtà della produzione casearia, a marchio, i prodotti Genova Gourmet, del Parco del Beigua: Azienda Agricola Lavagé e Agriturismo Monterosso.

La Liguria nel Piatto - UniGe

Le domande a cui dare risposta

  • Quale è il contributo più importante che un pascolo di montagna può dare ad un piatto, secondo l’opinione dei consumatori?
  • Come cambiano le ordinazioni se questi contributi sono descritti accanto ai piatti sul menu?
  • Serve ed è possibile personalizzare le informazioni presentate ai consumatori per facilitarne la lettura?

“Dalla risposta a queste domande prende spunto il disegno di una strategia sofisticata e flessibile per accompagnare i consumatori verso una scelta libera, consapevole e saporita di adesione alla transizione ecologica” dice Barbara Cavalletti che ha coordinato il progetto per l’Università di Genova “in questa strategia, il mondo della ristorazione di qualità è la casa per le piccole produzioni del territorio, il canale di distribuzione che può valorizzarle e preservare la loro funzione ecologica”.

Alessandro Piana, Vicepresidente della Regione Liguria con delega all’Agricoltura e al Marketing Territoriale, afferma: "è stato un modo efficace di portare ad un ulteriore livello la promozione della filiera corta, tanta parte hanno avuto i ristoratori a valorizzare e raccontare i prodotti dei pascoli promuovendone le specificità. Gli ottimi risultati spingono il mio assessorato a continuare a sostenere le piccole produzioni territoriali. Il presidio degli alpeggi contrasta infatti lo spopolamento, tutela la biodiversità, favorisce la ricettività ed è fondamentale nel mantenimento delle tradizioni e delle eccellenze del gusto. Il rapporto sull’esperimento La Liguria nel Piatto nelle attività della cattedra Jean Monnet “Laura” ci dà ulteriori indicazioni sulle prossime attività da mettere in campo, con altrettanto impegno e attenzione”.

di Claudia Ferretti