Il National Biodiversity Future Center: la biodiversità al centro
La biodiversità in tutte le sue forme, dai microbi alle piante, agli animali, fino alla specie umana con le sue diversità culturali, è particolarmente preziosa nel Mediterraneo e in Italia. Il nostro paese ospita una delle diversità biologiche più significative d'Europa, con 60.000 specie animali, 10.000 piante vascolari e oltre 130 ecosistemi. Per studiare e tutelare questa ricchezza, sancita dall'articolo 9 della Costituzione italiana, è nato il National Biodiversity Future Center (NBFC), il primo centro nazionale di ricerca dedicato alla biodiversità, proposto dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Il National Biodiversity Future Center (NBFC) è uno dei cinque centri nazionali dedicati alla ricerca di frontiera, coinvolgendo istituzioni e imprese in tutta Italia. Istituito e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il NBFC ha ricevuto un finanziamento di 320 milioni di euro per il periodo 2023-2025.
Questo progetto, finanziato dall'Unione Europea - NextGenerationEU, svolge un'attività di importanza strategica per contribuire a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.
Con oltre 1500 ricercatori e 48 enti partner, il NBFC si impegna a studiare e preservare gli ecosistemi e la biodiversità del nostro paese. Il NBFC è costituito da una vasta rete nazionale di università, centri di ricerca, associazioni e altri soggetti privati e sociali, che consentono al consorzio di intraprendere azioni concrete, efficaci e immediate per arrestare la perdita di biodiversità, contribuendo al raggiungimento dell'obiettivo di proteggere il 30% del territorio italiano entro il 2030, come richiesto dall'Unione Europea.
Il progetto vede un’attiva partecipazione dell’Università di Genova, con oltre 50 ricercatori coinvolti nell’ambito della biodiversità marina, tra cui diversi giovani dottorandi, assegnisti ed RTD-A, reclutati sul progetto appartenenti a 4 diversi dipartimenti: DISTAV, DICCA, DIBRIS e DIFAR.
Il progetto è giunto a circa metà del suo svolgimento ed ha visto da poco la realizzazione del primo Forum Nazionale della Biodiversità, tenutosi a Palermo il 20-22 Maggio 2024, dove è stato presentato il primo Report Annuale sulla Biodiversità in Italia e l’articolo pubblicato sulla rivista The Lancet che evidenzia lo stretto legame tra biodiversità e salute e l'urgente necessità di una cooperazione globale per preservare il nostro patrimonio naturale.
La recente definitiva approvazione della Nature Restoration Law, avvenuta il 17 giugno 2024, rende più che mai attuale e fattivo il ruolo del National Biodiversity Future Center, le cui missioni sono sintetizzate nell’acronimo MCRV, Monitoring, Conservation, Restoration and Valorization of Biodiversity, attraverso gli ecosistemi marini, terrestri e urbani.
In UniGe contiamo di formare la generazione di giovani studiosi, di start-up e di aziende che si metteranno in gioco in questa vitale sfida.