Narrazione e intermedialità nella cultura contemporanea

Nel panorama culturale contemporaneo si assiste all’intersezione sempre più attiva tra le diverse pratiche della creazione artistica e letteraria. Le nozioni di intermedialità, transmedialità e crossmedialità si rivelano efficaci per affrontare criticamente momenti e situazioni nei quali gli autori sviluppano forme di collaborazione volte alla realizzazione di dispositivi ibridi e compositi. Questa tendenza è diventata oggi uno degli orientamenti più evidenti nella produzione culturale e si è ulteriormente accentuata con l’avvento delle tecnologie digitali, che hanno completamente trasformato la maniera di scrivere e il fare artistico, nonché la circolazione e la fruizione dei prodotti dell’ingegno e della creatività.
Le ricerche portate avanti negli ultimi anni dai membri dell’ARGEC (Atelier de recherches génois sur les écritures contemporaines, http://argec.hypotheses.org) presso il Dipartimento di Lingue e Culture Moderne s’incentrano sullo studio di nuovi meccanismi creativi messi in opera a partire dalla centralità del testo letterario. Le connessioni tra le pratiche provenienti da ambiti diversi possono realizzarsi attraverso l’ibridazione della scrittura con le forme delle arti plastiche e visive: questi fenomeni intermediali sono la conseguenza di contaminazioni e talvolta vere e proprie collisioni tra il testo letterario e il cinema, la pittura, la fotografia; essi creano inedite riconfigurazioni visuali e narrative. Si aprono così nuovi percorsi creativi che mescolano scrittura e pratica dell'immagine, riuso e montaggio dei testi insieme anche all'interattività tipica dei contesti mediali e videoludici.
Negli ultimi anni il gruppo di ricerca ha organizzato due convegni internazionali e una serie di incontri in cui scrittori, artisti, fotografi e critici si sono confrontati sulle rispettive pratiche di creazione e di ricezione. Tali eventi hanno altresì evidenziato le potenzialità della narrazione che pervade molti i campi del sapere. In effetti, la connessione con ambiti diversificati della ricerca e della produzione sono evidenti quando ci si rende conto che oggi si verifica sempre più uno spostamento della scrittura e del testo al di fuori del libro: scrittori diventano performer, artisti plastici e cineasti utilizzano opere letterarie come punto di partenza o di arrivo dei loro percorsi creativi, programmatori digitali costruiscono serious games creando interfacce a partire dalle opere della tradizione letteraria, e così via. In questo ambito, il testo letterario potrebbe essere percepito come un pretesto, ma le produzioni contemporanee e le diverse declinazioni delle pratiche ibride ci mostrano quanto, ancora, la ricerca sulla narrazione e sulle specificità della scrittura letteraria possano influenzare, guidare e ‘ispirare’ quella tecnica e tecnologica. Lo dimostrano alcune ricerche sviluppate in seno al Dottorato in Digital Humanities, che già nel nome contiene il frutto dell’ibridazione fertile tra ambiti di studio e di produzione lontani ma essenzialmente interconnessi.

 

Elisa Bricco
Dipartimento di Lingue e culture moderne
 
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