Un grande successo per il kick off meeting del Contamination Lab!
Si parte con il Contamination Lab
Il Contamination Lab impegnerà per i prossimi mesi 40 giovani dell'Università di Genova in un percorso formativo all'imprenditività, grazie alla contaminazione tra le diverse competenze dei “CLabbers”, al lavoro in team e alle sfide lanciate dalle imprese per creare innovazione.
Durante il kick off, sono intervenuti il rettore, Federico Delfino, il comitato scientifico, la rete nazionale Contamination Lab e i rappresentanti delle imprese: tutti hanno evidenziato come il CLab sia un percorso che può cambiare la mentalità dei partecipanti, con un impatto positivo anche su aziende e territorio.
Il Contamination Lab UniGe, organizzato dal Settore valorizzazione della ricerca, trasferimento tecnologico e rapporti con le imprese grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, rappresenta per i partecipanti un’opportunità di crescita non solo dal punto di vista professionale.
Cos’è Contamination Lab?
Il Contamination Lab dell'Università di Genova, è un laboratorio fisico e virtuale dove persone neolaureate o iscritte a un qualunque corso di laurea, triennale o magistrale, incontrano aziende innovative e lavorano insieme per sviluppare idee e soluzioni creative.
L’obiettivo del CLab è accompagnare i giovani talenti dell’Università di Genova, i “CLabbers”, in un percorso che li aiuti a sviluppare imprenditività, cultura imprenditoriale, creatività e spirito di iniziativa, ampliando le loro conoscenze all’interno di un team multidisciplinare. Lo scopo è fornire una formazione d'eccellenza per sviluppare il potenziale creativo dei giovani, proprio attraverso la contaminazione tra saperi, utilizzando nuovi modelli di apprendimento e facendo incontrare il mondo della ricerca e delle imprese attorno a sfide concrete.
L’impegno di UniGe e dei CLabbers
Il percorso formativo e pratico ha una durata di 6 mesi; in questo periodo i partecipanti, suddivisi in team multidisciplinari e supportati da tutor e mentor esperti, devono sviluppare un progetto, trovando soluzioni creative e innovative, a partire dalle sfide reali proposte dalle aziende coinvolte oppure dalla valorizzazione di prodotti della ricerca UniGe.
L’idea di UniGe CLab è nata perché l’Università di Genova è da sempre fortemente impegnata a promuovere la cultura di impresa e a supportare la capacità dei giovani di mettersi in gioco e cogliere le sfide del mondo del lavoro.
Il kickoff meeting è stato il primo momento di formazione per i CLabbers.
Gli interventi durante l'evento
Saluti istituzionali degli enti promotori, Università di Genova e Fondazione Compagnia di San Paolo: Genova hub dell’innovazione
Il rettore Federico Delfino ha sottolineato come Contamination Lab sia un’occasione per sviluppare competenze trasversali e capacità di problem solving, i giovani talenti dell’Università di Genova, con la loro creatività, potranno dare grandi idee alle aziende partecipanti.
CLab è un primo tassello per fare di Genova un hub dell’innovazione con nuove importanti iniziative dell’Università di Genova volte a lasciare un’impronta tecnologica positiva sul territorio.
Per Fondazione Compagnia di San Paolo è intervenuto Fulvio Bersanetti sottolineando come menti fresche, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico siano asset fondamentali per la fondazione.
Da quest’anno e per il futuro la compagnia ha deciso di affiancare alle altre iniziative con UniGe e sul territorio Contamination Lab, un impegno che si è ultimamente sempre più consolidato verso Genova che è in grado di offrire sviluppi che altrove non sono possibili.
Introduzione del Comitato Scientifico UniGe CLab: competenze trasversali per risolvere le sfide lanciate dalle aziende
Terry Torre, in rappresentanza del comitato scientifico UniGe CLab, ha posto l’attenzione sull’eterogeneità del gruppo selezionato proveniente dalle Scuole dell’Università di Genova: il 45% dalla Scuola di Scienze Sociali, a seguire la Politecnica, Scienze Umanistiche, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Scienze Mediche e Farmaceutiche.
La call alle imprese del CLab serve a far emergere questioni per cui le aziende non hanno soluzioni e per cui si trovano in difficoltà. CLab è un percorso di dialogo tra i gruppi e le aziende per affinare e risolvere le sfide lanciate.
L’apprendimento è il tema fondamentale, per farlo gli errori sono necessari, CLab è un ambito dove non c’è un binario predefinito e si ha la possibilità di imparare qualcosa di nuovo.
CLab cambia la vita, non solo dei CLabbers
La rete nazionale Contamination Lab, che oggi conta 24 atenei, è stata rappresentata dalla coordinatrice, Maria Chiara Di Guardo. I CLab sono uno strumento efficace per trasformare le università in atenei “imprenditivi”, che diffondono la cultura di impresa.
Clab è un’esperienza che cambia la vita, i ragazzi entrano portando competenze diverse e mettendo insieme i diversi saperi, attraverso la “contaminazione, generano innovazione. Un percorso di eccellenza che arricchisce tutti generando sinergia tra studenti, università, imprese e territorio aprendo lo “scrigno” di idee e competenze che sono racchiuse nelle università.
CLab è la terza missione dell’Università: l’impatto sulla società
Apre le testimonianze Federico Naidi di STAM srl, una delle aziende selezionate dal Comitato Scientifico UniGe Clab. Nel suo percorso formativo ha partecipato a un Contamination Lab restituendo ai CLabbers la sua esperienza. CLab non è un progetto fine a sé stesso, apre la mente sulla bellezza dell’università e sulla sua terza missione: l’impatto sulla società.
Un problema non ha un’unica soluzione, i CLabbers propongono tante soluzioni che derivano dalla contaminazione, è importante integrare queste soluzioni senza prevaricazioni, abbracciando anche chi tende ad escludersi: Clab è inclusione.
Innovazione non è inventare “cose strane”: è pensare in grande
Matteo Campodonico, imprenditore, investitore e fondatore di WyScout ha raccontato il suo percorso per entrare nel mondo dell’impresa e quanto quelle che all'Università possono sembrare semplici “nozioni” si rivelino poi competenze fondamentali per costruire e gestire un’azienda.
Gli americani insegnano la scala, spesso pensiamo in piccolo creando una singola impresa, un singolo punto vendita: chi fa economia e vuole innovare deve pensare di crearne 100 fin da subito, deve pensare in grande.
Spin off universitari sono il trasferimento tecnologico, trasformano la ricerca in prodotti completi
Ricercatore e imprenditore, così si è presentato Giovanni Gaggero ai CLabbers. Tra i fondatori di Airfield Security srl, spin off dell’Università di Genova costituito a luglio 2024, con cui è stato trasferito nel “mondo reale” quello che era un oggetto di ricerca.
Nei paper di ricerca spesso si ha un basso livello di TRL (Technology Readiness Level) e la tecnologia o il prodotto sono ancora lontani dall’essere pronti per il mercato.
Con lo spin off si può compiere il trasferimento tecnologico portando il TRL a livello massimo, ovvero un prodotto da vendere sul mercato utilizzando un brevetto di proprietà UniGe ma concesso all’azienda Spin off per la realizzazione del prodotto.
Conclusioni
Trial & error: imparare dagli errori, un mantra che viene abbracciato dal Contamination Lab
Molti interventi durante il kickoff meeting hanno spronato gli studenti a non avere paura del fallimento. Tanto più in un’esperienza in cui dove si è affiancati da tutor, esperti del mondo delle imprese e del trasferimento tecnologico dell’Università di Genova.
Non ci sono binari prestabiliti in questo percorso, il fallimento non è un punto di arrivo ma un nuovo punto di partenza con nuove competenze e una nuova consapevolezza. L’errore è alla base del nostro apprendimento, del cogliere le sfide e del problem solving, è un processo che è alla base della cultura delle start up.
Invitiamo tutti i CLabbers a mettersi pienamente in gioco, senza timore, portando a germogliare il terreno fertile che il percorso universitario ha seminato.