Musica & vita: l’occasione d’una nuova consapevolezza

La musica: un tesoro di vita emotiva e intellettuale, di significati e di speranza

Credo sia risultato chiaro a tutti come la musica abbia rappresentato una risorsa importante nei mesi di confinamento che abbiamo alle spalle. Abbiamo ascoltato musica dai balconi, dai tetti, praticata a livello amatoriale, diffusa dal web nei coloratissimi mosaici di esecuzioni simultanee dai posti più remoti, interpretata dai professionisti ai quali erano (e di fatto sono spesso ancora) preclusi gli spazi più tradizionali di esibizione, come i teatri e le sale da concerto. La musica si è insomma confermata, con tanta più forza quanto drammatiche erano le circostanze e cupo l’orizzonte, un tesoro di vita emotiva e intellettuale, di significati e speranza. A questa presenza massiccia della musica nella quotidianità degli italiani il nostro Ateneo ha dato il contributo che vorrei raccontare nelle prossime righe: un contributo piccolo, ma perfettamente corrispondente alla vocazione di un’istituzione dedita alla coltivazione e allo sviluppo del sapere e della coscienza critica.

Il contributo del nostro Ateneo

L’ha fatto in collaborazione con un importante editore nazionale, Carocci, che ha scelto di accompagnare i mesi dell’isolamento con percorsi di riflessione offerti da alcuni suoi autori: non video promozionali, bensì autentici dialoghi con i lettori attorno a temi scelti con attenzione sotto lo slogan Lib(e)ri in una stanza. A quell’iniziativa il nostro Ateneo ha partecipato tramite le competenze di chi scrive, che ha interpretato il suo ruolo di docente e l’incarico di delegato del Rettore allo sviluppo delle attività musicali, proponendo sei brevi video sul tema Musica domestica.

La serie

L’idea fondamentale di questa serie è consistita nell’entrare nelle case in cui gli italiani erano confinati per arricchirli d’una doppia consapevolezza. Da un lato, l’appartenenza a pieno titolo della musica all’ambiente domestico. Oggi la performance musicale mediaticamente più telegenica è infatti il grande evento che occupa i teatri, gli stadi o i parchi. La vocazione più autentica della musica è però in realtà l’ambiente intimo della casa, il luogo di una pratica personale, di tipo amatoriale, coltivata per secoli ad altissimo livello. La musica – attenzione: non l’ascolto della musica bensì la sua pratica attiva – ha rappresentato, prima della comparsa degli apparecchi di riproduzione sonora e video (avvenuta “soltanto” nel corso dell’ultimo secolo), la forma di intrattenimento di gran lunga più importante, attraverso tutte le classi sociali. Anche per i grandi musicisti, per Schubert e per Schumann, a Parigi come a Vienna e a Milano, fare musica tra le mura domestiche ha sempre significato promuovere una socialità a 360°, coltivare e vivificare una vasta gamma di rapporti: famigliari, amicali, professionali.

Il professore Raffaele Mellace dell'Università di Genova
Il professore Raffaele Mellace dell'Università di Genova

Il ruolo della musica nella vita di tutti noi

Più in generale, l’altra consapevolezza che questo ciclo di video ha puntato a sviluppare riguarda il ruolo della musica nella vita di noi tutti. La consapevolezza cioè che la musica è forse l’espressione artistica che con più immediatezza – credo che ne facciamo tutti esperienza – è in grado di abitare la quotidianità del nostro vissuto e di arricchirla con le risonanze e la bellezza che solo l’arte può assicurare. Ce l’ha ricordato anche una figura importante della storia recente del nostro Ateneo, Edoardo Sanguineti, di cui ricorreva proprio a conclusione dei mesi di confinamento il decennale della morte. Pochi letterati italiani del Novecento hanno infatti frequentato con tanta intensità e impegno la sfera del musicale, nelle sue implicazioni sia linguistiche che sociali. Per Sanguineti ogni parola umana possiede un senso “musicale” e metterla in musica significa semplicemente restituirle un senso, saldare un debito. La musica è dunque comparsa a pieno titolo nel collage di testimonianze video «Edoardo Sanguineti 2010-2020» che il nostro Ateneo ha trasmesso online tra maggio e giugno in collaborazione con la Fondazione Palazzo Ducale e il Teatro Nazionale (il mio intervento inzia a 48' 23''). Un’altra occasione per riflettere con spirito critico sulla musica e sul suo significato – profondo e non superficiale, in grado di incidere sul vissuto e non soltanto d’intrattenere – nella vita di tutti noi.

I video della serie Musica domesticarilanciati in occasione della Festa europea della musica dello scorso 21 giugno dalla Biblioteca Universitaria di Genova, sono disponibili come playlist YouTube.

 

 

di Raffaele Mellace