L’Ateneo Genovese diviene dal 2017 la sede del Consorzio interuniversiario di dottorato della filosofia del Nord Ovest italiano (FINO). Il Consorzio, supportato dalla Compagnia San Paolo, comprende le Università di Genova, Pavia, Piemonte Orientale e Torino. 

Si porta così a Genova un’iniziativa che dal 2013 ha realizzato l’idea del Nord Ovest come grande area metropolitana. Chiunque abbia lavorato in una grande città sa che i tempi per raggiungere il posto di lavoro non sono molto diversi dai tempi di percorrenza tra le città di Alessandria, Genova, Pavia, Torino e Vercelli. A queste si aggiunge la vicinanza con le Università di Milano con cui i docenti di FINO hanno intensi rapporti di scambio didattico e scientifico. 

La caratteristica principale di FINO è l’intensa attività di scambio internazionale, impostato sulla collaborazione e cotutela soprattutto con università britanniche, francesi, russe, spagnole e tedesche, e sull’organizzazione di regolari Graduate Conference dove i dottorandi trovano modo di discutere (se i loro paper sono accettati) con i migliori esperti internazionali dei vari settori.

Il Consorzio si inserisce così in una visione del Nord Ovest italiano che si sta sviluppando anche a livello industriale e tecnologico. Ma, come si diceva un tempo, serve sempre un “supplemento d’anima”. Se saranno i filosofi a contribuire si vedrà. Per ora hanno fatto l’impossibile: mettere assieme diverse e contrastanti anime della filosofia contemporanea, facendo collaborare in uno stesso progetto filosofi analitici e filosofi continentali, da sempre contrapposti nello stile e nei progetti di ricerca.

Parliamo di stereotipi; i "filosofi continentali" si caratterizzano per il loro cipiglio nell'affrontare grossi temi (la libertà, la vita, la morte, il tempo, la politica, il futuro, la speranza, la giustizia) con riferimento a grandi autori soprattutto del passato (come ad es. Kant, Nietszche, Heidegger, Husserl, Jaspers).Propongono spesso una filosofia "edificante" che aiuta a elevare gli animi, scrivono volumi di grande spessore, e organizzano convegni molto affollati e vivaci. I "filosofi analitici" si caratterizzano per l'uso continuo di strumenti della logica matematica per formalizzare le argomentazioni che trattano problemi apparentemente di dettaglio (come trovare la forma logica di certe articolazioni linguistiche (indicali, presupposizioni) o specifiche contorte teorie sul mentale (vale l'identità tra stati mentali e stati fisici?). Scrivono articoli per pochi lettori su riviste astruse e fanno convegni rarefatti con poca gente che parla linguaggi tecnici che respingerebbero chiunque volesse partecipare.

Metterli assieme non è facile, ma ci siamo riusciti: anche se magari si parlano raramente, si rendono conto di essere in una impresa culturale comune non indifferente. La filosofia, come l’ingegneria, è un ambito con diverse discipline e applicazioni (filosofia morale, teoretica, politica, della scienza, della logica, del linguaggio, della mente, del diritto, dell’arte...) e, a differenza dell’ingegneria, studia anche la propria storia.  Il Corso di dottorato cerca una mediazione tra le diverse anime e le diverse specialità con i suoi quattro curricula (epistemologico, etico-politico, storico, teoretico) e porterà a Genova, si spera, i migliori laureati europei e, con loro, la voglia di sperimentare nuove strade per la filosofia (e nuovi convegni e scambi con una qualche ricaduta anche sull'economia cittadina, o quantomeno sui bar di via Balbi e gli alberghi della zona).

Il bando di ammissione, aperto a Maggio durerà fino a metà Giugno.

Per informazioni vedi www.fino.unige.it

Carlo Penco
Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia
 

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