Il lavoro agile

Nell'ultimo biennio, la nostra Università, attraverso l'istituzione del Settore Welfare, e anche in collaborazione con le organizzazioni sindacali, ha intrapreso una serie di iniziative, tra cui, si ricorda l'avvio di un percorso per l'attivazione del telelavoro (con l'adozione di uno specifico Regolamento e la redazione del primo bando).

Desideriamo però qui segnalare una particolare iniziativa che riguarda l'evoluzione del telelavoro, indirizzata verso la sperimentazione di forme di lavoro "agile", la cui disciplina legislativa è recentemente entrata in vigore, e che rappresenta un fattivo esempio di collaborazione tra Enti del territorio.

Il lavoro agile è definito come una prestazione di lavoro subordinato che si svolge in parte all'interno dei locali aziendali e in parte all'esterno, ed entro i soli limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale, con possibilità di utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell'attività lavorativa e in assenza di una postazione fissa durante i periodi di lavoro svolti all'esterno dei locali aziendali. Quindi, mentre il telelavoro prevede postazioni remote fisse dalle quali svolgere la prestazione lavorativa, il lavoro agile comprende forme più flessibili e snelle, per il carattere non necessariamente regolare/continuativo e per la mancanza di ancoraggio ad un luogo fisso di lavoro. Si tratta cioè di un approccio innovativo che fa leva sulle nuove tecnologie per riprogettare l'organizzazione del lavoro anche nell'ottica della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro mettendo in discussione tutti i vincoli tradizionali, dallo spazio fisico agli orari predefiniti e agli strumenti di lavoro, alla ricerca di nuovi equilibri fondati su una maggiore autonomia, ma anche su una maggiore responsabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori sui risultati.

Nella scorsa primavera il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito del Progetto "Lavoro agile per il futuro delle PA", ha pubblicato un avviso per raccogliere le manifestazioni di interesse da parte di Pubbliche Amministrazioni (centrali, regionali e locali) ad avviare in via sperimentale percorsi di lavoro “agile” al loro interno. La partecipazione al progetto prevede un ritorno non in termini strettamente economici ma di sostegno operativo e formativo per la realizzazione di questa tipologia di nuove forme di lavoro, che potrà generare miglioramenti nell'organizzazione dello stesso telelavoro e ulteriori opportunità di conciliazione vita lavoro.

Ne è conseguita la costituzione di una rete tra Enti Pubblici della città (Comune di Genova, Città Metropolitana di Genova, ASL3 Genovese, Camera di Commercio di Genova, Azienda Ligure Sanitaria della Regione Liguria – A.Li.Sa.), cui ha aderito anche l'Università degli Studi di Genova, e la elaborazione in via congiunta di un progetto, incentrato ad affrontare e a proporre soluzioni per risolvere le situazioni più critiche per Genova, quali quelle in allerta meteo. La candidatura è stata altresì sostenuta dall'INAIL - Direzione regionale ligure.

Segnaliamo con soddisfazione che nelle scorse settimane il Dipartimento per le Pari Opportunità ha comunicato che la nostra rete rientra tra i 10 soggetti selezionati per ottenere il supporto su aspetti specifici connessi alla sperimentazione avviata del lavoro agile.

Il Dipartimento ha informato che l'avvio operativo dell'attività di supporto è previsto entro marzo 2018.

 

Silvia Bassi
Settore Welfare di Ateneo e Relazioni Sindacali
Area Personale

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