Le prime immagini inviate dal telescopio spaziale Euclid
Cinque foto del cosmo a colori con una risoluzione che sfiora l’incredibile: sono queste le prime immagini arrivate dal telescopio spaziale Euclid costruito e gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) con il contributo della NASA e la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e di numerose università italiane, tra cui l'Università di Genova.
Le immagini dimostrano come Euclid sia pronto a creare la più estesa mappa 3D dell'Universo e scoprire alcuni dei suoi segreti nascosti.
Mai prima d’ora un telescopio, spaziale o terrestre, era stato in grado di creare immagini astronomiche così nitide su una zona così ampia di cielo e di guardare così distante nel lontano Universo.
Le immagini immortalano diversi corpi celesti: dall’iconica Nebulosa Testa di Cavallo, distante appena 1.500 anni luce dalla Terra, passando per un ammasso stellare e due galassie, fino al gigantesco ammasso di galassie del Perseo, a 240 milioni di anni luce da noi. Pur ritraendo oggetti dell’Universo relativamente vicino, queste immagini illustrano tutto il potenziale di Euclid, lanciato il primo luglio 2023 e ora in orbita a un milione e mezzo di km da noi intorno, al punto L2 di equilibrio gravitazionale tra Sole, Terra e Luna.
Euclid, dotato di uno specchio del diametro di 1,2 metri, ha il compito di indagare su come la materia oscura e l'energia oscura abbiano dato al nostro Universo l'aspetto che ha oggi. Il 95% del nostro cosmo sembra essere costituito da queste misteriose entità “oscure”, ma non si comprende cosa siano perché la loro presenza provoca solo piccoli cambiamenti nell’aspetto e nei movimenti delle cose che possiamo vedere. Per rivelare l’influenza “oscura” sull’Universo visibile, Euclid osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino alla distanza di 10 miliardi di anni luce. In questo modo, creerà la più grande mappa cosmica 3D mai realizzata.
Alla fine della sua vita operativa, prevista al momento intorno a sei anni, Euclid avrà prodotto immagini e dati fotometrici per più di un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di grande importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.
L'Università di Genova partecipa al Consorzio Euclid con un gruppo di docenti, studenti e studentesse, che lavorano sia in attività connesse con i rivelatori, sia in attività per la misura dei parametri cosmologici che si otterranno con i dati di Euclid.