Transhuman expression – quando arte e tecnologia si incontrano

Si è tenuta il 20 dicembre 2018 presso il centro di ricerca Casa Paganini-Infomus (DIBRIS) del nostro ateneo la presentazione delle installazioni interattive del progetto Transhuman Expression -The art of movement in a live interactive performance, che ha visto coinvolti l'artista israeliana Liat Grayver e gli studenti del secondo anno del corso di laurea magistrale in Digital Humanities, curriculum "Tecnologie delle emozioni".

Nella cornice monumentale dell'ex convento di Santa Maria delle Grazie la Nuova, che accoglie da anni il centro di ricerca Casa Paganini - Infomus, si è articolato un percorso interattivo incentrato sul movimento: attraverso la sua presenza fisica, lo spettatore esplora lo spazio. L'obiettivo è sperimentare l'integrazione della ricerca scientifica e tecnologica con quella artistica per offrire innovative prospettive di fruizione culturale. Questa sensibilità viene esplorata dagli studenti mediante l'installazione interattiva di una videoproiezione del "Ratto di Proserpina", dipinto del pittore genovese Valerio Castello. Il paradigma proposto dal centro di ricerca di Casa Paganini-InfoMus su cui si basa l'esplorazione fisica del quadro, è quello dello Slow Mood: come utilizzare le sempre più veloci tecnologie multimediali interattive per rallentare l'esperienza di fruizione, rendendola più profonda e partecipata? In questo caso, attraverso la metafora della lente di ingrandimento e il richiamo sonoro alla vicenda rappresentata, è il dipinto stesso ad esprimere il proprio messaggio, a raccontarsi e svelarsi davanti agli occhi di un fruitore che non si limita a guardare con gli occhi, ma lo fa interagendo con tutto il suo corpo.

Il percorso interattivo prosegue con due installazioni della media artist Liat Grayver, in residenza a Casa Paganini – InfoMus nell'ambito dei progetti europei Horizon 2020 ICT WeDraw e STARTS VERTIGO, la cui attenzione si rivolge all'integrazione della robotica e dell'informatica nei processi creativi di pittura e creazioni di immagini. I corpi dei fruitori vengono ripresi e visualizzati trasformati nello spazio mediante squarci di luce, che variano in funzione del tipo di spostamento effettuato. Le proiezioni su schermi sospesi semitrasparenti e su pareti del palazzo monumentale si fondono e ricompongono con gli affreschi in relazione ai movimenti dei visitatori nello spazio. Una danza per immagini, tra arte e tecnologia.

Per maggiori informazioni:
http://www.infomus.org/calendar.php?lang=it#cal2018
https://vertigo.starts.eu/calls/2017/residencies/transhuman-expression-human-machine-interaction-as-a-neutral-base-for-a-new-artistic-and-creative-practice/detail/
https://wedraw.eu/

di Elisa Varone, studentessa del Corso di laurea magistrale di Storia dell'arte e valorizzazione del patrimonio artistico
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