Dialogo italo-francese su ambiente e diritto, tra generazioni presenti e future
Dialogue franco-italien sur l’environnement et le droit, entre générations présentes et futures
Si è svolto nel mese di ottobre 2023, presso l’Aula Congressi della Biblioteca universitaria di Genova, il convegno scientifico internazionale “Dialogo italo-francese su ambiente e diritto tra generazioni presenti e future”, che ha visto confrontarsi relatori francesi e italiani su un tema di estrema attualità.
L’iniziativa, trasmessa anche telematicamente per consentire la partecipazione da remoto, si inserisce nell’ambito del Progetto Cassini Senior finanziato dall’Institut Français Italia e dall’Ambasciata francese in Italia ed è stata organizzata grazie al contributo dell’Università di Genova.
I lavori sono stati aperti da Simone Pitto, titolare del finanziamento Cassini, il quale ha introdotto i temi dei lavori e i diversi relatori. La relazione introduttiva, svolta in francese in omaggio allo spirito internazionale dell’evento, è stata curata da Domenico Amirante, docente dell’Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli. Amirante ha tratteggiato alcune coordinate teoriche fondamentali dei temi trattati nel convegno, con particolare riguardo al costituzionalismo ambientale nel diritto comparato e alle principali categorie teoriche di riferimento, quali la nozione di Antropocene.
I lavori della prima sessione, dedicata proprio ad approfondire la prospettiva della tutela costituzionale dell’ambiente nell’interesse delle generazioni attuali e future, sono stati aperti e diretti da Lorenzo Cuocolo, docente UniGe di Diritto pubblico comparato.
La seconda relazione è stata presentata da Enrico Buono, dell’Università degli studi di Perugia, che ha approfondito e stilato un bilancio della riforma costituzionale italiana del 2022, collocandola nelle tendenze apprezzabili a livello comparato.
Successivamente è intervenuto Florian Savonitto, dell’Université Paul Valery di Montpellier. Nella sua relazione, Savonitto ha tratteggiato analiticamente i contenuti della Charte francese a circa vent’anni dalla sua approvazione, approfondendo altresì il suo possibile potenziale inespresso.
Silvia Bagni, dell’Università di Bologna, ha illustrato alcune esperienze d’avanguardia nel quadro del laboratorio costituzionale latino-americano, da cui originano soluzioni di particolare suggestione e interesse nel ripensamento complessivo del rapporto tra uomo e natura e nell’attribuzione a quest’ultima di una piena soggettività giuridica.
Patricia Rrapi e Isabelle Boucobza (quest’ultima collegata da remoto), dell’Università Paris Nanterre, si sono quindi soffermate sull’analisi dei meccanismi di protezione costituzionale delle generazioni future nel contesto francese, mettendo in particolare risalto i problemi applicativi e le prospettive di affinamento degli strumenti a tutela di tali soggetti.
L’intervento successivo di Francesco Gallarati ha introdotto un altro settore nel quale il riferimento alle generazioni future e ai loro diritti ha assunto un ruolo fondamentale, cioè il contenzioso climatico. L’intervento ha quindi approfondito alcune delle più recenti controversie climatiche, mettendone a confronto esiti e modalità di proposizione.
La prima sessione si è conclusa con la relazione di Anna Maria Lecis Cocco Ortu, dell’Università Science Po di Bordeaux, che si è soffermata su alcuni dei protagonisti del costituzionalismo ambientale e del contenzioso di tono costituzionale legato all’ambiente, cioè le associazioni ambientaliste, mettendo in risalto vantaggi e limiti del lobbying giudiziario. L’intervento di Lecis Cocco Ortu ha rappresentato il perfetto trait d’union tra la sessione del mattino e quella pomeridiana, dedicata proprio ai soggetti della protezione ambientale. Tale sessione è stata aperta e presieduta da Eleonora Ceccherini, docente UniGe di Diritto costituzionale, che ha introdotto i contenuti oggetto di approfondimento nonché i diversi relatori.
Gabriella Saputelli, del CNR – Consiglio nazionale delle ricerche, ha proseguito il confronto muovendo dal ruolo degli Stati e, in particolare, ha affrontato il tema della collaborazione tra Stati in materia ambientale. L’intervento ha analizzato la cooperazione territoriale tra Italia e Francia, mostrando come il carattere transnazionale delle questioni ambientali richieda necessariamente il contributo di diversi attori statuali e sovranazionali per ottenere migliori risultati.
Daniele Granara, docente UniGe di Diritto costituzionale, ha affrontato nella propria relazione un’altra caratteristica peculiare delle questioni ambientali, ossia il tema della titolarità diffusa degli interessi ambientali, mettendo in luce gli aspetti problematici della loro giustiziabilità.
Il successivo intervento, a cura di Francesco Munari, docente UniGe di Diritto dell'Unione europea, ha tratteggiato uno spaccato della giurisprudenza eurounitaria, con particolare riguardo alle pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea relative alla mancata adozione di misure a protezione dell’equilibrio climatico da parte degli Stati. Particolare attenzione è stata prestata ai profili relativi al risarcimento del danno in caso di omissione statale. Anche Chiara Pizi, nel proprio intervento, si è confrontata con il prisma del diritto climatico, benché con riguardo alla diversa dimensione della partecipazione attiva dei cittadini alla climate mitigation. Nella relazione sono state in particolare analizzate le interessanti esperienze delle assemblee cittadine, alla luce dei casi francesi e irlandesi.
I lavori sono stati conclusi dalla relazione di sintesi di Simone Pitto che, partendo da una riflessione sul concetto di democrazia ambientale, ha evidenziato il filo conduttore tra le varie relazioni e tra la prima e la seconda sessione, mettendo in rilievo le questioni ancora aperte. Il convegno è stato altresì arricchito dalla partecipazione di Louis Nagot, lettore di scambio presso l’Università di Genova, che ha illustrato le opportunità della collaborazione tra Italia e Francia.
Il programma della giornata è riassunto nella locandina.