Il declino della sovranità statale fra istanze secessionistiche e spinte autonomistiche

Si è svolto tra il 9 e il 10 novembre 2021, presso l’Aula Meridiana dell’Università di Genova, il convegno scientifico Il declino della sovranità statale fra istanze secessionistiche e spinte autonomistiche.
L’iniziativa, trasmessa anche telematicamente per consentire la partecipazione da remoto, si inserisce nell’ambito del PRIN - Progetto di rilevante interesse nazionale avente ad oggetto Argomenti, tecniche ed esiti delle negoziazioni separatistiche ed è stata organizzata grazie al contributo di ACRI - Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio S.p.A. e con il patrocinio del Devolution Club, Associazione per il dialogo costituzionale.
I lavori sono stati aperti e diretti da Eleonora Ceccherini, titolare del finanziamento ACRI e responsabile dell’Unità del PRIN di Genova, che ha introdotto i temi dei lavori e i diversi relatori, soffermandosi in particolare sull’apporto di ACRI all’iniziativa scientifica.

La prima giornata

Nella relazione di apertura della prima sessione è intervenuto Giancarlo Rolla che, nella sua relazione ha tratteggiato alcune coordinate teoriche fondamentali dei temi trattati nel convegno con particolare riguardo al principio autonomistico e alle varie declinazioni di federalismo e regionalismo nel diritto comparato, ponendo l’accento, anche dal punto di vista metodologico, sulla doverosa omogeneità dell’oggetto della comparazione giuridica.

La seconda relazione è stata presentata da Giuseppe Martinico, della Scuola Superiore Sant’Anna, che ha approfondito l’istituto della secessione nel prisma del diritto comparato, analizzandone gli aspetti procedurali e le relative ripercussioni sulla sovranità statale.

Successivamente è intervenuto Francesco Palermo dell’Università di Verona e Direttore dell’Istituto di studi federali comparati di Eurac Research a Bolzano. Nella sua presentazione ha tratteggiato in prospettiva critica i profili di possibile intersezione e di divergenza tra federalismo, asimmetrie territoriali e secessione analizzando alcune recenti esperienze ordinamentali.

Mariana Abramova dell’Università di Mosca ha illustrato le problematiche connesse ai separatismi territoriali nella Russia contemporanea, diffondendo in particolare  sul dibattito dottrinale e sui contrasti ingenerati dalle istanze separatiste della regione.

La prima sessione si è chiusa con la relazione di Alessandro Torre, Principal investigator del Progetto PRIN e docente dell’Università di Bari “Aldo Moro” che,  nel suo intervento, ha concentrato la riflessione precipuamente sul Regno Unito, mettendo a fuoco il dibattito teorico e le diverse posizioni, anche confliggenti, sulla declinazione territoriale della sovranità in tale contesto locale.

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La seconda giornata

La prima relazione della seconda sessione è stata curata da Aristide Canepa, che ha approfondito quella particolare condizione di autonomia rappresentata dall’insularità dei territori, analizzando le previsioni costituzionali e le istanze autonomistiche avanzate in alcuni sistemi insulari in prospettiva comparatistica.

Con il successivo intervento da titolo Macedonia del Nord e Bosnia Erzegovina tra rischi di dissoluzione e aspirazioni europee, Maria Angela Orlandi si è inserita nel solco dell’esame delle particolarità territoriali tracciato nelle precedenti relazioni, analizzando in particolar modo l’area balcanica e i rapporti con l’Unione europea.

Con la relazione di Arianna Pitino, il focus dei lavori si è spostato verso il contesto italiano: la relazione si è concentrata sul rilievo dell’interesse unitario nazionale nell’ambito della giurisprudenza della Corte costituzionale italiana, soffermandosi in particolar modo sulle sentenze relative alla ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni.

Sempre sull’ordinamento italiano si è concentrata anche la relazione di Daniele Granara, che ha analizzato le spinte autonomistiche declinate nell’ambito degli strumenti del regionalismo differenziato previsti nel quadro costituzionale italiano vigente.

La successiva e ultima relazione della sessione, presentata da Patrizia Vipiana, ha avuto ad oggetto l’analisi delle autonomie speciali in Italia quale possibile strumento e “antidoto” da contrapporre ad istanze territoriali di tipo separatista.

I lavori sono stati conclusi dalla relazione di sintesi di Rolando Tarchi, Presidente dell’Associazione di diritto pubblico comparato ed europeo e docente dell’Università di Pisa. Le conclusioni tratteggiate dal Prof. Tarchi hanno messo in luce gli elementi comuni emersi tra le varie relazioni e tra la prima e la seconda sessione. Sono stati infine evidenziati e i punti di maggior interesse raggiunti dalla riflessione, ponendo l’accento sulle questioni ancora aperte e gli spunti meritevoli di ulteriore approfondimento.

In chiusura del convegno è intervenuto il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza  Riccardo Ferrante che ha ribadito il ruolo di ACRI e la sua funzione anche dal punto di vista storico. Il Direttore ha inoltre ricordato la storia e il ruolo svolto dalle fondazioni bancarie e dalle casse di risparmio rappresentate da ACRI, alla quale accede anche la locale Fondazione Carige. Un ruolo che si apprezza con particolare riguardo al tradizionale supporto e legame con il territorio. Un legame che – ha aggiunto Ferrante – risulta attualmente in corso di ridefinizione in un contesto come quello contemporaneo ove gli attori bancari agiscono sempre più a livello globale, alla stregua di quanto avviene nella dialettica dei rapporti tra centro e periferia la cui ridefinizione è stata oggetto di vari interventi del Convegno.

Simone Pitto è Dottore di Ricerca in Diritto costituzionale interno, comparato ed europeo presso l'Universtià di Genova
Immagine di copertina da Linkiesta

di Simone Pitto