Conservare i funghi... in banca

La conservazione dei funghi e dei microrganismi non significa solo tradizione gastronomica, ma anche salute, ambiente e nuove prospettive biotecnologiche

Oltre l'edibilità: la conservazione del patrimonio micologico

Quando si affronta il tema della conservazione dei funghi, l'attenzione comune è quasi sempre circoscritta alle metodologie per preservare gli sporomi (o corpi fruttiferi) commestibili, come i rinomati Boletus edulis (porcini) o Cantharellus (finferli). Tuttavia, la micologia richiede un approccio di conservazione ben più ampio e diversificato. In ragione dei molteplici campi di applicazione e utilizzo che l'uomo ne fa, dalla biotecnologia alla farmacologia, dalla ricerca genetica alla diagnostica, i funghi devono essere preservati con metodi che trascendono la mera conservazione per il consumo alimentare.

La conservazione scientifica si concentra sull'istituzione di ceppoteche e banche genetiche che mantengano la vitalità e l'integrità dell’organismo fungino, garantendone la disponibilità per studi futuri negli ambiti più disparati.

Caratterizzazione e valore biotecnologico

La strategia di conservazione non si limita al mero mantenimento della vitalità degli organismi, ma si estende alla loro identificazione tassonomica e alla caratterizzazione dei tratti funzionali e delle proprietà metaboliche specifiche.

Queste attività di catalogazione e analisi sono fondamentali per l'istituzione di un database pubblico e interoperabile che raccolga l'elenco completo delle specie e dei ceppi fungini conservati in collezione, unitamente ai loro dati associati. Tale infrastruttura di dati mira a rendere i ceppi accessibili e disponibili per ambiti diversi:

  • ricerca e accademia, per facilitare scambi nazionali e internazionali di ceppi vitali e promuovere collaborazioni scientifiche;
  • settore biotecnologico e industriale, per fornire alle aziende microrganismi con molteplici potenziali utilizzi;
  • farmaceutica, con l'isolamento di molecole bioattive (come gli antibiotici, la cui maggioranza è ancora di origine fungina) e composti con impiego terapeutico;
  • alimentare, con la conservazione di ceppi specifici necessari per le produzioni alimentari tradizionali (fermentazione di formaggi, salumi, vini e birre...);
  • biorisanamento, con l'individuazione e il mantenimento di funghi dotati della capacità di degradare sostanze tossiche o di accumulare metalli pesanti, essenziali per strategie di ripristino ecologico e bonifica ambientale.

Inoltre, la conservazione di funghi patogeni per l’uomo, gli animali e le piante, è cruciale per la ricerca, permettendo di saggiare e validare in laboratorio l'efficacia di nuovi composti antifungini in ambito medico e agricolo.

La micobanca UniGe

Grazie al finanziamento ottenuto tramite il progetto SUS-MIRRI.IT, nell'ambito del PNRR, l’Università di Genova ha compiuto un passo decisivo nell’implementazione scientifica e tecnologica della sua storica micobanca ColD-UniGe, la Collection of DISTAV (Dipartimento di scienze della terra, dell'ambiente e della vita).

Fondata negli anni '70, la collezione di colture (o "Centro di risorse biologiche microbiche") ColD-UniGe ha radici nella conservazione di ceppi fungini di origine antartica e marina e si è successivamente ampliata includendo ceppi vitali provenienti da numerosi ambiti di studio (medico/forense, alimentare, biodeteriogeno, ecc.). Oggi ColD-UniGe rappresenta un centro di riferimento per la conservazione di microrganismi e comprende un'ampia varietà di organismi: funghi filamentosi isolati nel Laboratorio di micologia, lieviti provenienti dal Laboratorio di biologia molecolare e biotecnologie marine e batteri isolati nel Laboratorio di microbiologia, genetica ed evoluzione microbica.

Unica nel suo genere nella Regione Liguria, la collezione costituisce una risorsa strategica per la conservazione della biodiversità microbica e per lo sviluppo di attività di ricerca di base e applicata, a livello locale, nazionale e internazionale.

L’associazione di ColD-UniGe alla rete MIRRI – Microbial Resource Research Infrastructure, l’infrastruttura di ricerca europea dedicata alla conservazione e alla condivisione di risorse microbiche, non solo rafforza la tradizione micologica dell'Ateneo genovese, ma trasforma la collezione in uno strumento strategico e pienamente operativo. Questa risorsa di elevato profilo scientifico offre nuove e fondamentali prospettive alla ricerca di base e applicata per i numerosi settori che impiegano funghi o loro derivati.

campioni della collezione ColD-UniGe
Ceppi in coltura nella ColD-UniGe