Canessa di UniGe è presidente dell’Associazione Genova Smart City
Il 23 settembre 2025 la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha nominato presidente dell’Associazione Genova Smart City, Nicola Valentino Canessa, docente di Urbanistica dell’Università di Genova.
La notizia riguarda da vicino la comunità accademica perché rafforza la rappresentanza di UniGe in un luogo dove ricerca, imprese e pubblica amministrazione devono lavorare su progetti che incidono direttamente sulla città.
È un passaggio che mette la ricerca al centro, ne favorisce la messa a terra e amplia il perimetro delle collaborazioni tra università, CNR, IIT, altri organismi scientifici, le unità di ricerca e sviluppo delle aziende e gli enti pubblici.
Genova Smart City conta oggi 73 soci e si configura come una rete aperta. Accanto al Comune di Genova operano centri nazionali e internazionali, laboratori pubblici e privati, imprese tecnologiche e soggetti del terzo settore. L’ingresso di una guida proveniente da UniGe è volta a creare, “un ponte più corto tra i risultati scientifici e la sperimentazione in scala reale” afferma Canessa.
Genova Smart City
In questa fase l’associazione punta a valorizzare il contributo dei gruppi di ricerca nel disegno di soluzioni utili alla città e, allo stesso tempo, a condividere con il sistema produttivo obiettivi chiari, metriche verificabili e standard che favoriscano interoperabilità, sicurezza e riuso dei dati.
Per UniGe e per il mondo della ricerca la prospettiva è concreta, dato che le tematiche che il Comune di Genova mette in campo sono molte: porto e retroporto, rete della mobilità, patrimonio edilizio, energia e ambiente, servizi alla persona diventano campi di prova in cui urbanistica, ingegneria, informatica, robotica, scienze sociali, economia, design e medicina territoriale possono collaborare in modo interdisciplinare. L’associazione si vuole proporre come piattaforma di co-progettazione, capace di connettere linee di ricerca, dottorati e tesi con i bisogni dei quartieri e degli operatori, dai municipi alle aziende dei servizi pubblici, fino alle filiere industriali della città metropolitana.
La logica è quella del laboratorio urbano che possa sperimentare in contesti reali, si misurano gli impatti, si corregge dove serve e si scala quando le soluzioni si dimostrano efficaci. In questo passaggio l’Università di Genova porta metodo scientifico e valutazioni indipendenti, i centri di ricerca offrono tecnologie e competenze avanzate, le imprese garantiscono capacità di integrazione, produzione e manutenzione nel tempo. È un’alleanza in cui ciascun attore trova un ruolo definito e in cui l’interesse pubblico e quello dell’innovazione industriale convergono su risultati verificabili.
Genova Smart Week
La prima vetrina disponibile per presentare progetti e partnership sarà la Genova Smart Week, che resta un’occasione utile per condividere pratiche e casi d’uso. È già in corso una riflessione su formati ulteriori per il prossimo anno, con l’obiettivo di affiancare alla vetrina momenti di lavoro più operativi e continuativi, capaci di accelerare l’attivazione di cantieri e la loro valutazione sul campo. L’intento è trasformare la narrazione della smart city in un processo stabile di trasferimento tecnologico e innovazione sociale, aperto a nuovi soci e a collaborazioni esterne quando lo richiedono gli obiettivi scientifici e le esigenze della città.
Dichiara Canessa, infatti “una smart city non è solo tecnologia e dati, ma la capacità di rendere questi strumenti accessibili e utili a tutti i cittadini. Genova può diventare un laboratorio di democrazia urbana, dove innovazione e partecipazione si incontrano, un luogo in cui la tecnologia amplifica diritti, inclusione e qualità della vita.”
Un vantaggio per tutta la comunità
Per la comunità UniGe questo cambio di passo potrebbe voler significare accesso facilitato a dati, contesti di prova e partner, opportunità di finanziamento su bandi nazionali ed europei, maggiore visibilità internazionale grazie a casi di studio in una città complessa e rappresentativa. Significa anche percorsi formativi più vicini alla realtà, con studenti e dottorandi coinvolti in progetti in cui si apprende facendo e in cui le competenze digitali e green trovano applicazione immediata.
La nomina apre dunque una fase nuova, dove Genova Smart City si conferma infrastruttura di collaborazione a beneficio della città e della sua comunità scientifica. L’Università di Genova, insieme a CNR, IIT e alle aree di ricerca delle imprese, sono chiamati a contribuire con idee, metodi e soluzioni che migliorino la qualità della vita e rafforzino la competitività del territorio. È un invito a partecipare, portando proposte e competenze in un percorso che unisce ambizione scientifica e responsabilità pubblica.