Due eventi per ripensare servizi, fiducia e innovazione

Appuntamento all'Università di Genova, a giugno 2025, con due convegni per ripensare servizi, fiducia e innovazione.

Convegno 2025 Sinergie-SIMA

Si terrà il 12 e il 13 giugno 2025 al Dipartimento di economia dell’Università di Genova il convegno annuale della SIMA – Società italiana di management, che vedrà la partecipazione di oltre 500 docenti di management provenienti da tutta Italia.

La SIMA è una realtà consolidata nel panorama scientifico nazionale e intrattiene rapporti di collaborazione con prestigiose associazioni internazionali, come la British Academy of Management (BAM) e l’European Academy of Management (EURAM).

Il convegno 2025 Sinergie-SIMA "Tertiarization & Sustainability new challenges for management in the digital era" sarà incentrato su un tema di grande attualità e rilevanza: il ruolo dei servizi come motore dell’economia e della società, nel contesto di ricerca della sostenibilità e della digitalizzazione. Particolarmente significativo è che lo svolgimento di un convegno incentrato su questi temi avvenga all’interno del territorio ligure: la Liguria, infatti, rappresenta una delle regioni italiane più terziarizzate, con un’intensa presenza di settori strategici che spaziano da trasporti e logistica ai servizi sanitari, ai servizi finanziari e assicurativi, fino al turismo e ai servizi avanzati. Questi ambiti non solo rappresentano un pilastro dell’economia locale, ma hanno anche un impatto significativo sul tessuto sociale e nazionale.

Pietro Genco, professore emerito di economia e gestione delle imprese presso l’Università di Genova e organizzatore, nel 2000 a Genova, di un importante convegno sul tema della terziarizzazione e della globalizzazione, sostiene infatti, che «Genova ha colto una serie di opportunità legate al processo di terziarizzazione dell’economia. Inizialmente basata sulla manifattura, Genova si è trasformata in un centro di servizi avanzati, porti e logistica. Oggi, non dobbiamo solo considerare la crescita economica, ma anche come i sistemi stiano diventando sempre più dematerializzati: la differenza tra beni e servizi, tra industria e servizi, si attenua. I processi produttivi sono, infatti, sempre più immateriali, e la conoscenza assume un’importanza cruciale». Genco sottolinea anche come, a distanza di 25 anni, «stiamo assistendo a una nuova rivoluzione, sostenuta da processi che hanno creato l’economia dell’accesso. Grazie alla digitalizzazione, il rapporto con il consumatore è cambiato, diventando sempre più incentrato sul cliente. Tuttavia, non abbiamo ancora compreso appieno i nuovi paradigmi e come essi evolveranno grazie alla pervasività delle nuove tecnologie».

L’economia dell’accesso, caratterizzata da business model basati su piattaforme digitali e servizi in abbonamento, sta modificando radicalmente le logiche tradizionali di creazione del valore. Questo scenario richiede alle imprese di ripensare le loro strategie, al fine di garantire un’interazione sempre più personalizzata e fluida con i clienti. Al contempo, le tecnologie emergenti, come l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT), amplificano le opportunità e le sfide emergenti all’interno dell’ecosistema di business, richiedendo un’attenta analisi delle implicazioni economiche e sociali che ne derivano. Università e imprese sono così chiamate a collaborare per giungere a una più approfondita conoscenza di questo fenomeno, che consenta di governare efficacemente le nuove dinamiche. Il convegno 2025 Sinergie-SIMA rappresenta un’opportunità unica per riflettere sul ruolo dei servizi e sul loro impatto sulla nostra società, in un contesto che valorizza le interconnessioni tra conoscenza, innovazione e sviluppo economico. Oltre ai contributi accademici, saranno inoltre coinvolte numerose aziende, che contribuiranno attivamente sia attraverso sessioni parallele sia mediante la partecipazione a business panel. Queste collaborazioni sono volte a stimolare un dialogo tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, con l’obiettivo di esplorare nuove prospet-tive e affrontare le sfide future in modo sinergico. Si segnala, in particolare, la tavola rotonda in “plenaria”, coordinata in collaborazione con docenti dell’Università Bocconi, in cui le aziende parleranno della loro esperienza e forniranno la loro visione rispetto agli scenari di terziarizzazione. Oltre a ciò, il convegno vedrà la partecipazione di importanti attori istituzionali legati al mondo della valutazione della ricerca.

Conferenza FINT

Si terrà dal 18 al 21 giugno 2025 la conferenza FINT – First international network on trust con la partecipazione di oltre 100 studiosi internazionali e manager specializzati sul tema della fiducia. FINT è una comunità creata nel 2001 che si è ampliata notevolmente nel tempo. Il convegno "Trust within and between organizations" è volto a indagare come la costruzione di un clima di fiducia, all’interno e tra le organizzazioni, possa determinare uno sviluppo virtuoso per l’economia e la società.

Per la prima volta nella sua storia, FINT organizza la propria conferenza a Genova. Le sedi del convegno saranno Palazzo San Giorgio (sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale) e Palazzo Andrea Pitto.

Sandro Castaldo, ordinario di economia e gestione delle imprese presso l’Università Bocconi di Milano, membro fondatore della FINT, sostiene che «la fiducia rappresenta una risorsa fondamentale per il funzionamento delle imprese, delle organizzazioni e della società. Senza fiducia si blocca tutto, il business e le relazioni sociali. Per questo, come accademici, abbiamo la responsabilità di comprendere i meccanismi virtuosi volti alla produzione di una vera fiducia e a porre le basi affinché si sviluppino delle vere e proprie “fabbriche di fiducia” nel nostro sistema economico e sociale. In questo percorso, il ruolo dell’Università è cruciale».

Esperti di management, marketing, organizzazione aziendale, economia, banking/finanza e psicologia si confronteranno per definire le migliori strategie di recovery e di sviluppo della fiducia nei contesti competitivi attuali, caratterizzati da forte instabilità sociopolitica ed economica. La pandemia di Covid-19, i cambiamenti climatici, la crescente polarizzazione politica e i recenti conflitti hanno evidenziato come l’attuale sistema globale sia particolarmente fragile e vulnerabile. Le nuove tecnologie richiedono non solo di ridefinire i meccanismi di creazione di valore tra le imprese e i loro clienti, ma anche una rimodulazione dei processi interni alle stesse imprese, compresa la riformulazione delle dinamiche aziendali e delle relazioni sul posto di lavoro. Tutti questi aspetti pongono al centro la “fiducia” come attivatore di relazioni e aspetto cruciale per affrontare le nuove e crescenti sfide che si paleseranno nell’odierno ambiente competitivo.

Teresina Torre, docente UniGe di organizzazione aziendale e componente del Consiglio di amministrazione dell’Università di Genova, conclude affermando che «è sempre più evidente come la fiducia giochi un ruolo fondamentale nei rapporti sociali ed economici; questo convegno è una grande occasione per approfondire le varie dimensioni e implicazioni del trust». La consapevolezza dell’importanza di questo tema consente il perseguimento di importanti obiettivi, quali, per esempio, la responsabilità ambientale e sociale, il rispetto del lavoro dignitoso e sostenibile, la sicurezza nelle supply chain globali, la creazione del rapporto impresa-cliente, la gestione della diversity nelle risorse umane, la gestione della privacy, l’innovazione di servizi (ad esempio, in materia di salute, difesa e gestione dei disastri).

Il convegno, nella sua giornata conclusiva del 21 giugno 2025, prevede un momento di incontro con il FINT Impact Hub per unire il mondo accademico con il mondo manageriale, prevedendo la partecipazione di numerose imprese operanti in settori rilevanti per il territorio (ad esempio, nell’ambito della distribuzione e della sanità) ed esperti e consulenti come il Trust Barometer di Edelman, al fine di discutere la rilevanza della costruzione del trust e del trust recovery anche in contesti cruciali per il nostro territorio e strategici per il nostro Paese, come la blue economy e la sanità.

di Lara Penco