UniGe con Repubblica: ancora una volta un libro in omaggio nelle edicole della Liguria
Il progetto “Smisuratamente, pazzamente Pasolini” è nato da un’idea originale di Massimo Minella e Sergio Maifredi. La sua realizzazione è frutto di una proficua collaborazione fra l’Università di Genova, la Fondazione Ansaldo e il Teatro Pubblico Ligure. Si tratta anche di uno dei primi progetti avviati da chi scrive nell’incarico e nella delega, inediti per l’Ateneo genovese, di Prorettore alla terza missione, esplicito e pubblico segnale di una particolare attenzione della comunità universitaria e della nuova governance verso l’ampliamento delle azioni di comunicazione, divulgazione, public engagement e trasferimento dei saperi.
Il libro, atto finale del progetto, è stato curato da Massimo Minella e raccoglie le interviste e i contributi apparsi a video, con alcuni riferimenti diretti alla Liguria. Il volume sarà distribuito in omaggio con il quotidiano “la Repubblica” giovedì 29 luglio, in tutte le edicole della Liguria. Questa iniziativa di ampia divulgazione segue la via tracciata da due precedenti esperienze di stretta collaborazione tra il quotidiano e l’Ateneo genovese: Liguria medievale ritrovata (GUP 2020) e C’era una volta il futuro (GEDI 2021).
Il titolo del progetto è emerso, in maniera quasi spontanea, durante la registrazione della prima puntata (L’ultimo poeta civile) ed è stato proposto da Francesco De Nicola. Smisuratamente e pazzamente: due avverbi e un generoso prestito da Aldo Palazzeschi e da un suo testo del 1910 (E lasciatemi divertire), qui affiancati e associati alla figura straordinaria, poliedrica e sorprendentemente attuale di Pier Paolo Pasolini. Pazzamente perché il poeta deve essere genio e sregolatezza – sintetizza De Nicola - e nel poeta c'è sempre qualche cosa che va contro quello che è già stato stabilito, contro il canone, talora in maniera esagerata e smisurata.
La scelta di richiamare l’attenzione di un ampio pubblico sulla modernità e sull'attualità del pensiero e della vita di Pier Paolo Pasolini non è stata motivata da ricorrenze o da anniversari particolari, ma piuttosto da una riflessione e da una condivisione di intenti tra gli attori principali del progetto. Si è così decisa la realizzazione di quattro “incontri”, in forma di prodotto multimediale: quattro puntate dedicate ad aspetti – talora - meno noti della produzione di Pier Paolo Pasolini. La distribuzione e la condivisione è stata affidata alle strutture che curano la comunicazione del Teatro Pubblico Ligure, della Fondazione Ansaldo e dell’Università di Genova e alle rispettive piattaforme social media. Una formula semplice e immediata, dove il ruolo di attore principale delle singole puntate è stato affidato a Francesco De Nicola, Lauro Magnani, Carlo Berio e a Roberto Pani, in dialogo con il giornalista e saggista Massimo Minella.
Per l’Ateneo genovese si è trattato di un’occasione per sperimentare soluzioni legate alle attività di terza missione: aprire gli spazi di Via Balbi, quelli che chiamiamo “Palazzi dell'Università” e che devono essere sempre di più “Palazzi per la Città”, per farli diventare luoghi di elaborazione del sapere e della formazione, ma anche sede ideale per iniziative di tipo divulgativo. Inoltre, la possibilità di collaborare con il Teatro Pubblico Ligure e con la Fondazione Ansaldo ha consentito di schierare in campo molte delle professionalità presenti nell'Ateneo. Proprio per questo motivo, ho il dovere di ricordare il lavoro svolto dal personale del Settore relazioni esterne, dal Settore Eventi e comunicazione interna e dal Servizio e-learning, multimedia e strumenti web, aggiungendo un personale ringraziamento a Eliana Ruffoni, Walter Riva, Alberto D’Agnano, Lucio Basadonne, Alberto Baschiera e Davide Colombino.
Provo a tracciare in maniera molto sintetica un bilancio dell’esperienza: letteratura, arte, urbanistica e calcio, quattro temi riletti in filigrana attraverso la vita, le opere e il pensiero di Pier Paolo Pasolini, riproposti nel presente e declinati in una riflessione aperta, pubblica, che guarda certamente al futuro. Se volessimo provare a misurare l’azione, in termini di valutazione della terza missione, i risultati si possono percepire sulla base del sorprendente e crescente numero di visualizzazioni delle singole puntate. Risulterà senz’altro più complesso misurare l’impatto dell’azione e del progetto, declinati in termini di effettivo trasferimento culturale e sociale, in relazione al contesto e ai destinatari della proposta. Sono, comunque, convinto che molti spettatori e fruitori di “Smisuratamente, pazzamente Pasolini” hanno avuto occasione e stimolo per riprendere in mano libri, cercarne nelle biblioteche e nelle librerie, rivedere con nuovi occhi vecchi film e ripensare all’opera, al pensiero di Pasolini, alla passione per l’arte figurativa, alle sue idee per il recupero delle periferie, alle sue corse sfrenate nella passione sportiva per il calcio.
Certamente sarà di ulteriore supporto la pubblicazione di questo volume e la sua distribuzione come omaggio con il quotidiano “la Repubblica”. La data da ricordare è giovedì 29 luglio.
Buona lettura.
Fabrizio Benente - Prorettore alla terza missione dell'Università di Genova