Grande Guerra 2018. L'anno della vittoria?

Biblioteca Universitaria di Genova
Mostra a cura di Aldo Caterino e Anita Ginella
8 febbraio - 7 aprile 2018

Locandina mostra Grande guerra 2018 l'anno della vittoria?La Biblioteca Universitaria di Genova ha dedicato dal 2014 al 2017 quattro mostre al Centenario del Primo conflitto mondiale, esponendo testimonianze documentarie e materiali che giungono ancora dall'orrore e dalla bellezza di quei lontani giorni: l'orrore del grande massacro e delle sofferenze provocati dalla guerra più spaventosa e distruttrice che l'umanità avesse fin’allora conosciuto; la bellezza dell'energia, della forza morale, della capacità di sacrificio, degli ideali perseguiti dagli italiani di cento anni fa.
Ora sta per concludersi la quinta mostra del ciclo su “l’inutile strage” intitolata al 1918, l’anno che porterà alla vittoria del 4 novembre, una data obsoleta nella memoria collettiva degli italiani. Tuttavia essa rappresenta l’unica vittoria dell’Italia in un conflitto importante, la Grande Guerra, quella che avrebbe dovuto porre fine a tutte le guerre. All'opposto si sarebbe rivelata il tragico prologo di una guerra civile europea che, inframezzata da una pace precaria, durò il quarantennio 1914 - 1945 e lasciò infine l’Europa, già dominatrice del mondo, distrutta e impoverita, occupata e sminuita nella sua libertà.
Anche l’attuale esposizione si articola in tre sezioni: fotografica (un centinaio d’immagini d’epoca); bibliografica (preziose pubblicazioni storiche del Fondo Militare) e infine materiali da collezione (reperti di guerra). Focalizza appunto il 1918. Dopo cinque terribili anni di trincee fangose e maleodoranti, insensati assalti frontali, fucilazioni esemplari e milioni di vite perdute la guerra finì. Però per l’Italia vittoriosa ma prostrata si aprì un periodo turbolento segnato dall’impresa di Fiume, dal Biennio rosso e dalla nascita del fascismo. Così la nazione si affidò a Mussolini, illudendosi che l’avrebbe portata verso un futuro migliore.Lo SVA del Volo su Vienna e le bottiglie della Beffa di Buccari col messaggio di d'Annunzio


La rassegna storico documentaria si apre con una mostra nella mostra di grande interesse dovuta al contributo degli alunni della classe IV E del Liceo Classico Colombo di Genova coordinati dalla docente Armanda Bertini. Grazie a loro per la prima volta sono stati catalogati ed esposti i cimeli di Armando Gori, capo timoniere del MAS 15, uno dei protagonisti dell’impresa di Premuda (10 giugno 1918) quando il fragile motoscafo comandato da Luigi Rizzo affondò la corazzata ammiraglia austriaca “Santo Stefano".


Inopinatamente un punto interrogativo accompagna nel titolo dell’esposizione la parola Vittoria. Sta a sottolineare la caduta della speranza che il dopoguerra avrebbe portato una positiva svolta politica, sociale ed economica al paese, ma soprattutto il punto di domanda è dedicato agli uomini e alle donne dimenticati che hanno vissuto quei tragici anni, ai 600.000 soldati italiani prigionieri, ai 680.000 caduti, ai 950.000 feriti, invalidi, mutilati, alle 1000 friulane e venete stuprate, ai 500.000 civili uccisi. A quei volti anonimi, ai nomi ignoti, al loro coraggio, la paura, il dolore, lo strazio, la fedeltà alla patria va il tenue risarcimento del nostro punto interrogativo.

 

Anita Ginella
Curatrice della Mostra
 
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