"Le città visibili: un’avventura sonora", un podcast di UniGe Radio

Anna Giaufret, docente UniGe di lingua, traduzione e linguistica francese, e responsabile del podcast "Le città visibili", racconta il progetto realizzato con la webradio di ateneo.

Com’è nata l’idea di un podcast? E, più precisamente, di questo podcast?

A. G. – All’interno della commissione Terza Missione, consultando i siti degli altri atenei italiani e stranieri per prendere ispirazione, ci siamo accorte che molte università avevano web radio e/o producevano podcast. Ci siamo quindi chieste: perché non noi? Abbiamo constatato che avevamo a disposizione una competenza necessaria: l’abitudine all’uso della voce e a parlare in pubblico. A quel punto, ci serviva un’idea che potesse fare da filo conduttore e, visto che siamo un Dipartimento di lingue e culture moderne, abbiamo pensato a un viaggio nelle diverse aree linguistico-culturali di cui ognuna e ognugno di noi si occupa. E dato che avevamo riunito, tempo fa, un gruppo di ricerca sul tema della città, abbiamo scelto questo fil rouge. In questo modo siamo riuscite a coinvolgere molte colleghe e molti colleghi, ognuno con la propria esperienza, e a trovare un tema che potesse interessare un pubblico ampio. Chi non ha voglia di viaggiare?

Quali contenuti cercate di trasmettere con il vostro podcast?

A. G. – Vogliamo far vivere alle ascoltatrici e agli ascoltatori un’esperienza sonora: far percepire attraverso parole, musiche e suoni l’atmosfera di una città, ma sempre dal nostro punto di vista, che può essere molto diverso a seconda dell’episodio. Talvolta, raccontiamo città in cui abbiamo vissuto, che abbiamo esplorato in profondità, oppure città che abbiamo studiato nelle nostre ricerche, ma anche città che abbiamo semplicemente attraversato. Città molto note, città semisconosciute, immense metropoli e cittadine di provincia; non ci sono preclusioni. L’aspetto che accomuna tutti gli episodi è il desiderio di fare un’operazione di alta divulgazione, di utilizzare per esempio la voce di autrici e autori che ci aiutano a trovare percorsi inusuali. In retorica, si direbbe che si tratta di ekphrasis (descrizione verbale di un’opera d’arte per renderla visibile) o di ipotiposi (la tecnica attraverso la quale si rende viva e vivida une descrizione). Vorremmo che, chiudendo gli occhi, la città raccontata prendesse forma nella mente di chi ascolta, come quando si apre un libro tridimensionale. Il titolo è naturalmente una strizzatina d’occhi (un détournement, come si direbbe in francese) alle "Città invisibili" di Calvino. Le nostre città diventano sinestesicamente visibili attraverso l’udito.

Come vi siete formate alla realizzazione tecnica del podcast?

A. G. – Innanzitutto, abbiamo consultato le colleghe e i colleghi di UniGe Radio, che ci hanno fornito istruzioni molto dettagliate. Alcune di noi avevano anche seguito la formazione GLIA sui podcast. Dopo la realizzazione delle prime puntate, abbiamo creato un documento con le istruzioni per le autrici e gli autori, in cui forniamo indicazioni per le diverse tappe da seguire, dall’idea alla registrazione. In questo, anche il Servizio e-learning, multimedia e strumenti web, che abbiamo la fortuna di avere nel nostro stesso Palazzo Serra, ci è stato di grande supporto. Per chi ha seguito, come me, tutte le puntate registrate fin qui, anche l’esperienza pregressa è stata di grande aiuto per supportare le colleghe e i colleghi. Oltre ai colleghi menzionati poco fa, vorrei anche ricordare il Settore graphic design e centro stampa che ha realizzato il nostro fantastico logo. Inoltre, vorrei menzionare Serena Spazzarini, a cui sto passando le consegne e che ha già iniziato a seguire la realizzazione delle prossime puntate.

Tuttavia, non nascondo che si tratta di un percorso irto di ostacoli, tra i quali il problema dei diritti d’autore per le musiche sui quali SIAE non ha più il monopolio e che UniGe Radio sta cercando di risolvere. Abbiamo quindi dovuto pubblicare solo una versione senza musiche, almeno per ora. La versione completa potrà uscire soltanto quando la questione sarà risolta, speriamo presto. In ogni caso, la partecipazione delle colleghe e dei colleghi è stata entusiasta. Chi ha registrato un episodio ha capito che è un piacere non solo ascoltare i podcast, ma anche realizzarli. Nelle ultime puntate, siamo riuscite anche a coinvolgere colleghi di altri dipartimenti e di altri atenei. Si tratta di un progetto portato avanti collettivamente e credo che sia questo uno degli aspetti più arricchenti per il nostro dipartimento: un primo risultato lo abbiamo già raggiunto!

Aggiungo infine che alcune autrici del podcast hanno registrato tre puntate (solo una è uscita al momento) di "Trame e Tramacci. Storie di libri", il podcast del Dipartimento di lingue e letterature straniere dell’Università di Verona in collaborazione con la rete delle biblioteche della provincia di Verona, anche questo disponibile sul loro sito e sulle piattaforme (Ndr: ad esempio su Spotify).

Possiamo concludere con un elenco delle città raccontate?

A. G. – Certamente. Al momento sono uscite 14 puntate su altrettante città, sparse in tutto il mondo: Brasilia (Roberto Francavilla), Montréal (Anna Giaufret), Taipei (Luca Pisano), Varsavia (Laura Quercioli), Madrid (Marco Succio), Parigi (Elisa Bricco), St. Andrews (Sandra Vlasta), Berlino (Simona Leonardi), Chicago (Annalisa Baicchi), Mumbai (Elisabetta Zurru ed Esterino Adami), Stoccolma (Davide Finco e Ilaria Baldini), Zurigo (Serena Spazzarini), Nizza (Laure Bianchini ed Elisa Bricco) e Wrocław/Breslavia (Gianluca Olcese e Sławomir Torbus).

Per il primo di dicembre 2025 è prevista l’uscita di Bastia (Lorenzo Filipponio e Anna Giaufret) e poi a seguire Amburgo, due città svedesi e molto, molto altro. Vorremmo anche dedicare la puntata finale a Genova, che merita di non essere dimenticata, naturalmente. Se ci sono colleghe e colleghi di UniGe o di altri atenei interessati a proporre qualcosa, valuteremo le loro idee.

Dove si possono ascoltare questi podcast?

A. G. – Naturalmente sul sito di UniGe Radio, ma anche sulle migliori piattaforme di podcast, dove è possibile abbonarsi al canale ed essere informati delle nuove uscite, che comunque avvengono sempre il primo giorno del mese. Buon ascolto!


di Eliana Ruffoni