Eugenio Montale 1981-2021: nuove prospettive di ricerca

Eugenio Montale 1981-2021

Quando Montale morì (12 settembre 1981) era già il celeberrimo poeta, Senatore a vita, premio Nobel, tradotto in molte lingue, nel quale più generazioni si erano riconosciute, ma in questi quarant’anni la conoscenza della sua opera ha avuto significativi incrementi.

Naturalmente la parte dominante ha riguardato gli studi sulla sua attività poetica, con nuove ricerche sulla fase classica delle sue raccolte (Ossi di seppia, Occasioni, La bufera e altro), e una decisa valorizzazione del Montale ultimo, comico e ironico, che all’apparire negli anni ’70, sconcertò non pochi suoi lettori. Meritorie e di rilievo, per un poeta così complesso, le edizioni commentate delle sue varie raccolte, volte a fornire uno strumento esegetico fondamentale per l’interpretazione.

Montale non ha lasciato diari o zibaldoni inediti, se non il breve ma significativo Quaderno genovese del 1917, recuperato dalla nipote Bianca Montale ed edito nel 1983 da Laura Barile (oggi ripreso in nuova edizione da Il Canneto). Poi nel corso degli anni si sono andati stampando numerosi carteggi, a partire da quello con Italo Svevo (ancora vivente Montale). In molti casi sono lettere del solo Montale, perché questi difficilmente conservava le missive che riceveva. E sono ormai migliaia le sue lettere stampate (il regesto di una bella tesi magistrale di Giancarlo Scorza da poco discussa al DIRAAS – Dipartimento di italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo dell'Università di Genova ne ha documentato oltre 2000); lettere ad amici e interlocutori da Sergio Solmi (amico di una vita, oltre 300 lettere, ora stampate da Quodlibet per Francesca D’Alessandro) a Gianfranco Contini, per non dire delle cruciali figure femminili da Clizia (l’americana Irma Brandeis) a Margherita Dalmati, clavicembalista e poetessa greca.

Se la conoscenza di queste lettere è stata importante per intendere meglio passaggi biografici e mettere a fuoco aspetti dell’uomo Montale, va aggiunto – come suona un detto – che spesso in realtà nulla è più inedito dell’edito. Montale è vissuto molto, ha a lungo collaborato a giornali e riviste di vario spicco in più luoghi d’Italia e poi è stato per oltre 25 anni giornalista del Corriere della Sera. La bibliografia di questi suoi scritti molto dispersi è tuttora suscettibile di ritrovamenti e recuperi, che aggiornino la meritoria – ma pour cause lacunosa – bibliografia fatta da Laura Barile nel 1978. In molti casi la migliore conoscenza del Montale giornalista ha consentito di recuperare una serie di scritti che, nel caso di Montale, risultano sempre di rilievo se anche minori. Penso in particolare al recupero di vari scritti del Montale critico musicale del Corriere d’Informazione, che per ragioni di spazio non furono compresi nel 1996 nell’edizione del centenario delle prose del ‘secondo mestiere’ (1996) a cura di Giorgio Zampa. Così sono stati raccolti tutti gli scritti di Montale su Verdi (da Il Canneto), musicista prediletto, mentre sono ancora da recuperare – dalle pagine del Corriere d’Informazione e in qualche caso da acquisire alla bibliografia – gli scritti di Montale ai concerti scaligeri degli anni ’50 e ’60.

Da tre anni invece possediamo un’ottima raccolta (a cura di Francesca Castellano, da SEF) delle Interviste che Montale ha rilasciato e che costituiscono un importante documento sia biografico sia interpretativo, oltre che una sorta di autoritratto indiretto a puntate, ironico ed arguto.

La bibliografia degli scritti critici su Montale (1925-2008), a cura della stessa Castellano e di Sofia d’Andrea, è un altro strumento importante (Storia e Letteratura, 2012), che l’Ateneo di Genova gestisce anche su un portale, con una ricca possibilità di interrogazione (http://www.bibliografiamontale.it/) .

L’italianistica genovese fin dagli anni ’60 è stata molto attenta all’opera montaliana. Indimenticabili (per chi li ascoltò) i corsi montaliani periodicamente tenuti per oltre trent’anni dal prof. Franco Croce, maestro di molte generazioni di studiosi e di docenti liceali e universitari, straordinario lettore e interprete di testi poetici. Dopo di lui nell’italianistica d’Ateneo vanno ricordati Elio Gioanola, Luigi Surdich, Vittorio Coletti e particolarmente Franco Contorbia, autore della fondamentale Iconografia montaliana e di molti studi e ritrovamenti di testi e figure montaliane. E oggi ancora nel DIRAAS nel nome di Montale rubrichiamo gli studi di Enrico Testa (appena stampato a sua cura il Quaderno di traduzioni), Simona Morando, Manuela Manfredini, Andrea Aveto, Paolo Zublena.

L’8 ottobre 2021, nell'Aula Magna di via Balbi 5, si farà un bilancio delle più recenti ricerche e si discuterà delle prospettive di sviluppo degli studi. Parteciperanno con Bianca Montale, nipote del poeta (che ha appena stampato Una sciagurata coincidenza. Zio Eugenio e altri ricordi, ed. il canneto), montalisti di lungo corso  (Contorbia, Lavezzi) e giovani (Castellano, Senna), di varie sedi universitarie (Genova, Firenze, Pavia, Milano Cattolica), che hanno dato vita alla nuova rivista Quaderni montaliani (ed. Interlinea): in questo primo numero l’edizione di una importante conferenza inedita di Montale (Poeta suo malgrado), e la pubblicazione di una lettera inedita di Italo Svevo e delle lettere di Montale a Ugo Ojetti, nonché studi su testi, personaggi ed episodi della vita di Montale e una nutrita rubrica di recensioni sulle stampe montaliane del 2019-21.

Locandina Eugenio Montale 1981-2021

8 ottobre 2021

ore 16:30
Aula Magna di via Balbi 5, a Genova.

In occasione dell'evento verrà presentato il primo numero della rivista "Quaderni montaliani".

Accesso libero fino alla massima capienza dell'aula. Si ricorda che per partecipare è necessario esibire il green pass e indossare correttamente la mascherina.

di Stefano Verdino