L’Orto Botanico e i Giardini Botanici Hanbury

L’Orto Botanico e i Giardini Botanici Hanbury


Orto botanicoAttraversato il Palazzo dell’Università, ci si ritrova, tre piani più in alto, proprio all’ingresso dell’Orto Botanico Hanbury, segnalato da cipressi secolari ai lati di uno scalone. Oltre i terrazzamenti anteriori si può accedere a collezioni coltivate in pien’aria, all’arboreto e alle serre con felci e altre piante tropicali. Specie botaniche africane, americane, asiatiche, australiane ed europee concorrono a formare un complesso vivente nel solco di una tradizione che risale ai primi dell’800. Alcune particolarità risiedono nelle proprietà applicative - alimentari, farmacologiche, ornamentali, tessili - e ogni pianta richiede una cura particolare e una specifica e approfondita conoscenza per essere coltivata con successo. Tutte portano in evidenza i propri nomi scientifici. Non è quindi un “semplice” giardino, ma una struttura scientifica, didattica e divulgativa per studenti e docenti, ma anche per la cittadinanza tutta, funzioni a cui l’Orto Botanico di Genova cerca di assolvere nel migliore dei modi.


A partire dal 2006 l’Orto è stato ripulito e riaperto al pubblico e l’Università è riuscita a compiere alcuni interventi attesi da anni; molti progetti per il giardino sono in corso d’opera, mentre altri sono già stati realizzati dal personale e dal nutrito gruppo di volontari. I segni della ripresa, seppur lenta, sono visibili nelle nuove collezioni e nell’arricchimento di quelle storiche, come la collezione di felci, che nella prima metà del ‘900 contava centinaia di specie ed era famosa in tutto il mondo. L’Orto Botanico di Genova ha infatti un illustre passato alle spalle, segnato dal lavoro scientifico di botanici famosi come Domenico Viviani, Giuseppe De Notaris, Ottone Penzig e Rodolfo Pichi Sermolli, e dalle donazioni di Sir Thomas Hanbury che alla fine dell’800 hanno permesso la costruzione della palazzina così come appare ancora oggi.


Il generoso benefattore inglese è l’anello che ci lega ad un altro gioiello botanico gestito dall’Università. I Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia - giardino storico e struttura scientifica di fama mondiale fondata nel 1867 - devono la loro peculiarità alla fusione tra accurata composizione paesistica e aspetto scientifico, poiché qui venivano e vengono raccolte, acclimatate, coltivate e studiate piante sconosciute provenienti da tutto il mondo, coniugando linguaggio estetico e innovazione scientifica. La maestosità delle scalinate, la bellezza delle fontane e l’abbondanza di fioriture esuberanti attirano oltre 40.000 visitatori da tutto il mondo, ma sono soprattutto le collezioni all’aperto, inusuali per le nostre latitudini, che attirano gli studiosi di botanica e orticoltura. Per vocazione i Giardini accolgono specie provenienti da climi caldi e secchi, cresciute liberamente in modo da accentuare l’aspetto didattico, e costituiscono così un eccellente esempio di giardino a risparmio idrico, vocazione oggi sottolineata dalla gestione della struttura, mirata alla sostenibilità ambientale sotto ogni punto di vista. L’insieme di tutti questi aspetti rende i Giardini Botanici Hanbury unici in Italia. In sintesi, non si può perdere l’occasione di visitarli (www.giardinihanbury.com; http://www.ortobotanicoitalia.it/liguria/genova/).

Elena Mora
Dipartimento di Scienze della terra, dell'ambiente e della vita
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