Università di Genova e SurgiQ insieme per l'intelligenza artificiale applicata alla digital health
Università di Genova e SurgiQ hanno firmato un accordo triennale per un laboratorio congiunto per la ricerca e sviluppo sull'intelligenza artificiale applicata alla digital health.
SurgiQ, anche a seguito di un finanziamento che ha visto la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital Sgr, finanzierà le ricerche, che saranno svolte congiuntamente nel laboratorio, per una cifra complessiva tra i 90 ed i 150 mila euro nel triennio.
Il responsabile scientifico dell’accordo per UniGe è il Prof. Marco Maratea che ha risposto a qualche domanda sull'importanza di questo progetto.
Perchè è importante l’intelligenza artificiale in questo contesto?
Marco Maratea: "L’intelligenza artificiale è ormai pervasiva nella nostra quotidianità, anche se non tutti se ne accorgono. Nel contesto ospedaliero e sanitario, l’intelligenza artificiale può aiutare supportando gli operatori nello svolgimento di alcuni task di pianificazione onerosi in termini di tempo, che viene sottratto alla cura dei pazienti. Grazie alla collaborazione tra il DIBRIS di UniGe e SurgiQ sono oggi disponibili sistemi di pianificazione automatica di sale operatorie, letti e altre risorse critiche, in grado di suggerire piani di lavoro che coniugano da un lato le esigenze dei pazienti e dall’altro rendono più efficiente la macchina ospedaliera, riducendo intoppi, cancellazioni, rinvii."
Di cosa tratta l’accordo?
M.M.: "L’accordo istituzionalizza una collaborazione in atto da circa 5 anni. Il laboratorio è un luogo di aggregazione (virtuale in questo caso) per risolvere problemi applicativi rilevanti in ambito sanitario. L’accordo prevede, oltre allo svolgimento congiunto di ricerche, la partecipazione congiunta a progetti di ricerca, nazionali ed internazionali, la supervisione congiunta di studenti di laurea e dottorato, ed anche un contributo da parte di SurgiQ nella didattica più avanzata, con la presentazione agli studenti di casi reali di studio."
Quali sono i problemi trattati all’interno del laboratorio?
M.M.: "I problemi pratici che stiamo affrontando sono molteplici, e sono tutti rivolti a dare un contributo al benessere del cittadino, e della società in generale. Si è partiti con il problema della schedulazione degli interventi di pazienti nelle sale operatorie, tenendo conto di diversi vincoli e preferenze; poi, lo si è esteso considerando anche la disponibilità di letti in terapia intensiva, dei quali abbiamo purtroppo capito l’importanza in questa pandemia. Più di recente, l’attenzione è stata rivolta ad altri importanti problemi che impattano la vita delle persone: la gestione delle liste d’attesa, la pianificazione di sedute chemioterapiche – aspetto questo che verrà sperimentato presso l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, e la schedulazione di percorsi riabilitativi che già oggi semplifica la gestione di oltre 10.000 prestazioni al mese presso alcune strutture degli ICS Maugeri. Inoltre, si stanno aggiungendo a tutte le soluzioni dei moduli di explainability, ovvero la possibilità di spiegare agli operatori del perché l’algoritmo ha proposto una certa soluzione: l’operatore può anche “interagire” con l’algoritmo, e quindi sarà più incline ad accettare una soluzione calcolata in maniera automatica."
Marco Maratea - Professore associato in Sistemi di Elaborazione della Informazioni presso il Dipartimento DIBRIS dell'Università di Genova, e da 5 anni University Lecturer presso il Politecnico di Vienna. Dal Marzo 2020, a seguito della pandemia, è team leader di un gruppo della task force di CLAIRE su Covid-19, dove applica tecniche di Intelligenza Artificiale per il supporto ad alcuni task in ambito ospedaliero.
SurgiQ - semplifica e ottimizza la gestione dei percorsi di cura, grazie ad un approccio unico alla visualizzazione e tracciabilità dei dati e all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale per la pianificazione automatica di risorse critiche (sale operatorie, palestre, letti, staff, ecc.). Nata nel 2016, è composta da un team di bioingegneri e data scientists e ha raccolto ad oggi oltre 1 milione di euro di finanziamento da investitori istituzionale, imprenditori della sanità, business angels e fondi Europei. Vincitrice del EIT Health Innostars Award nel 2020, ha sede a Genova ed è presente nel Regno Unito.
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