Climbing for climate 2023
Torna con la sua quinta edizione l’iniziativa Climbing for climate organizzata dalla RUS – Rete delle università per lo sviluppo sostenibile e dal CAI – Club alpino italiano, coinvolgendo gli atenei aderenti alla RUS in un’azione simbolica e coordinata di sensibilizzazione sulle problematiche del cambiamento climatico.
In cosa consiste esattamente?
Gli atenei italiani organizzano escursioni e trekking di proprie delegazioni nei rispettivi territori, prediligendo aree protette e luoghi in cui gli effetti del cambiamento climatico sono tangibili, per lanciare un appello per il potenziamento del contrasto alla crisi climatica, alla crisi ecologica e alla perdita di biodiversità, con particolare riferimento agli ambienti alpini, ma non solo.
I governi di tutto il mondo hanno sottoscritto accordi, a partire da quello di Parigi del 2015, con i quali si impegnano ad attuare politiche e interventi seri di riduzione drastica delle emissioni di gas serra, a cominciare da quelli prodotti dai combustibili fossili (carbone, gas metano e petrolio). Le misure effettivamente attuate finora, tuttavia, sono state insufficienti o contraddittorie, con il risultato che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera non mostra un’inversione di tendenza in grado di contenere l’aumento della temperatura entro un grado e mezzo rispetto ai livelli preindustriali. Le università organizzatrici dell’evento Climbing for climate 5, il CAI e la RUS rivolgono alle istituzioni regionali e nazionali l’appello ad adoperarsi affinché il patrimonio territoriale venga preservato e arricchito, attraverso la protezione e il riequilibrio delle sue dotazioni finite e dei flussi di risorse rinnovabili.
E UniGe cosa fa?
Nell’ambito degli eventi diffusi realizzati sul territorio nazionale, l'Università di Genova propone, il 30 settembre 2023, un'escursione aperta alla comunità studentesca nel territorio del Parco nazionale delle Cinque Terre, lungo il sentiero Vernazza - Monterosso. La giornata è organizzata grazie alla collaborazione con Fondazione CIMA, il Gruppo regionale CAI Liguria e Sezione CAI La Spezia e CUS Genova.
«Siamo particolarmente orgogliosi di supportare l'Università di Genova e gli altri partner in questa iniziativa, che unisce l'attività fisica all'aria aperta alla consapevolezza di quanto sia importante preservare la natura, ovvero la palestra più bella ci sia» commenta Maurizio Cechini, presidente CUS Genova.
La presenza all'evento di docenti dell'Università di Genova e della Fondazione CIMA permette di affrontare i principali aspetti legati ai rischi idrogeologici, aggravati dai cambiamenti climatici in atto, a contatto diretto con questo bellissimo e fragile territorio.
«I cambiamenti climatici non sono qualcosa di astratto e teorico da studiare sui libri, ma riguardano tutti molto da vicino. Per questo vanno affrontati attraverso una cultura, quella della scienza, da costruire anche fuori dall’aula» sottolinea Luca Ferraris, presidente di Fondazione CIMA e docente UniGe. «Quest’iniziativa va proprio in questa direzione perché permette alle studentesse e agli studenti di percepirne direttamente gli impatti sul territorio, andando ad unire la conoscenza teorica alla consapevolezza di chi ha toccato "con mano"».
«La rete RUS, in particolare con il Gruppo di lavoro sui cambiamenti climatici, si adopera ormai dal 2016 affinché una corretta informazione sui cambiamenti climatici possa essere diffusa e compresa» ricorda Michela Gallo, docente UniGe nel corso "Mitigation and adaptation to climate change" e coordinatrice del Gruppo di lavoro nazionale sui cambiamenti climatici della RUS – Rete delle università per lo sviluppo sostenibile. «Oggi che lo sport, dopo l'ambiente, entra in costituzione, la coniugazione tra sport e cambiamenti climatici è un'efficace intuizione per avvicinare la comunità studentesca alla conoscenza della tematica e delle problematiche che interessano molto le nuove generazioni».
Il percorso inizia dalla stazione ferroviaria di Vernazza, per poi entrare nel vivo del tema attraversando il borgo così duramente provato dall’alluvione del 2011. Lungo il sentiero, si parla anche dei rischi connessi all’abbandono dei terrazzamenti antropici, paesaggio protetto e famoso in tutto il mondo, ma estremamente fragile, soprattutto in vista dell’aumento di eventi meteorologici estremi. L’accompagnamento delle guide CAI, inoltre, è fondamentale anche per parlare di buone pratiche da adottare nelle iniziative outdoor per minimizzarne l’impatto, in un’ottica di turismo sostenibile.
Si scala per il clima dal 2019
Giunto alla quinta edizione, il CFC – Climbing for climate è nato nel 2019 su iniziativa dell’Università degli Studi di Brescia che quest’anno, insieme alla sezione CAI di Brescia, ha coordinato l’organizzazione di un evento di rilevanza nazionale, tornando sui ghiacciai del gruppo dell’Adamello a quattro anni dalla prima edizione dell’evento, il 30 e 31 luglio 2023.
L'evento è patrocinato da MASE – Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, CRUI – Conferenza dei rettori delle università italiane, ASviS – Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, CGI – Comitato glaciologico italiano.
Tutte le informazioni di dettaglio e il link per l’iscrizione obbligatoria sono disponibili sul sito UniGe sostenibile.
30 settembre 2023
dalle 9:30 – ritrovo alla stazione ferroviaria di Vernazza (SP)