I fiori eduli vanno nello spazio
Un viaggio affascinante tra innovazione e poesia, dove i confini tra scienza e natura si fondono: questa l'essenza di un'iniziativa promossa da Space V (di cui abbiamo già parlato qui) che ha posto al centro dell'attenzione un prototipo di serra adattiva per gli habitat spaziali e l'inedita prospettiva dei cibi nello spazio.
Un appuntamento speciale, nel contesto di Euroflora 2025, ha regalato un omaggio alla bellezza, esplorando il ruolo dei fiori eduli come cibo per gli astronauti. Esperti come Franco Malerba, pioniere dello spazio, Barbara Ruffoni e Andrea Copetta del CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, Angela Bisio, docente UniGe di biologia farmaceutica, e Silvia Parodi di Tastee.it, hanno svelato le straordinarie potenzialità dei fiori commestibili. Non solo nutrimento, ma anche un potente richiamo alla bellezza e una riconnessione alla Gea Terra, un legame prezioso per chi vive mesi di isolamento nella vastità del cosmo.

Franco Malerba ha narrato l'emozionante storia di Scott Kelly, l'astronauta che ha coltivato una zinnia a bordo della Stazione spaziale internazionale: quando la piantina faticava nella piccola serra Veggie, Kelly la trasferì, con decisione personale, nell'osservatorio vetrato, la cosiddetta "Cupola", esponendola direttamente ai raggi solari. Un gesto che ha permesso alla zinnia di fiorire, rispondendo alle cure del suo "giardiniere spaziale".
Barbara Ruffoni ha introdotto il lavoro sui fiori commestibili del territorio ligure e Angela Bisio ha illustrato i principali risultati studiati nell’ambito di diversi progetti di sviluppo territoriale di cui UniGe è stata partner: INTERREG V-A Francia–Italia (ALCOTRA) (2014 - 2020) "ANTEA – Attività innovative per lo sviluppo della filiera transfrontaliera del fiore edule" e Progetto-Ponte "ANTES – Fiori eduli e piante aromatiche: attività capitalizzazione dei progetti ANTEA ed ESSICA"; PSR Liguria M16.2 settore agricolo attuazione DGR n.668/2019. Progetto "Prodotti innovativi da fiori commestibili biologici (BIOFIORI)"; PSR 2014/2020 – M10.02. Bando DGR n. 1216/2021 – Progetto "VARROSE”".
Andrea Copetta ha infine ripercorso l'uso storico dei fiori commestibili e le loro sorprendenti proprietà nutrizionali: oltre ad acqua, zuccheri, proteine e sali minerali, contengono vitamine e metaboliti specializzati con elevate proprietà antiossidanti. Questi "super-cibi" floreali potrebbero essere coltivati nelle celle climatiche delle stazioni spaziali ed essere consumati freschi come importante fonte di molecole con attività antiossidante. Inoltre, molti dei fiori eduli hanno gusti interessanti, in grado di rendere più piacevoli i pasti nello spazio, spesso a base di alimenti liofilizzati. Silvia Parodi, di Tastee.it, ha completato il quadro presentando i prodotti innovativi ottenuti dalla trasformazione biologica di fiori come begonia, nasturzio, geranio, tagete, viola, rosa e bocca di leone.
I partecipanti ai seminari hanno avuto l'opportunità di assaggiare i fiori commestibili e le creazioni a base floreale di Tastee.it, trasformando la teoria in un'esperienza multisensoriale.
