Discutere la crisi: il ruolo del Diritto nella sfida della ripartenza
Discutere la crisi: il ruolo del Diritto nella sfida della ripartenza. Un primo bilancio e qualche prospettiva.
Lunedì 27 e martedì 28 settembre 2021, si è tenuto il primo Convegno dei Dottorandi in Diritto sui temi della crisi e della ripartenza. Un’esperienza di incontro e dialogo in presenza fortemente voluta e realizzata dagli stessi Dottorandi con il supporto del Dipartimento di Giurisprudenza.
L’evento, che si è svolto nella prestigiosa sede dell’Aula Meridiana del Palazzo dell’Università di via Balbi 5, ha consentito ai giovani ricercatori di ripristinare quella dialettica, essenziale per la vita dell’Accademia, che sebbene mai interrotta del tutto ha subito indubbiamente una generale rarefazione, spostandosi nell’ultimo anno e mezzo dalle aule dell’Università agli spazi immateriali (e spesso spersonalizzati) del web.
Le due giornate di studio e dialogo si sono svolte all’insegna dell’interdisciplinarietà. Nella prima sessione di lunedì mattina le relazioni a carattere storico-filosofico hanno tracciato un itinerario, cronologico e geografico, molto ampio e denso di suggestioni: dalle epidemie nel diritto romano (II e VI secolo d. C.) all’attuale erosione della responsabilità politica ad opera di tecnologie di calcolo sempre meno controllabili da parte della cosa pubblica, dalla crisi del ‘29 e dall’epopea giuridica del New Deal di Roosevelt alle sperimentazioni e rivendicazioni delle comunità neo-zapatiste del Chiapas. Nel pomeriggio l’attenzione si è spostata sul diritto privato. Per parte civilistica sono stati indagati i temi della responsabilità aquiliana, in particolare quella medico-sanitaria, e dei rimedi contrattuali, entrambi istituti messi a dura prova dalla crisi sanitaria ed economica.
Anche con riferimento alla scienza giuscommercialistica sono state trattate questioni di urgente attualità: la (buona) reazione dei mercati finanziari e delle autorità di controllo europeo davanti all’incognita dell’emergenza pandemica e le nuove frontiere della finanza green e sostenibile. Gli interventi non si sono limitati a mere notazioni tecniche ma si sono risolti in riflessioni dense di considerazioni culturali e comparatistiche.
Il protagonista della terza sessione, martedì mattina, è stato il diritto pubblico. Si è indagato come le nuove esigenze generate dall’emergenza sanitaria siano state occasione per ripensare, con più o meno efficacia, il funzionamento della macchina amministrativa e la dialettica dei lavori parlamentari. Sono seguiti, infine, i contributi degli studiosi di diritto penale, processuale e sostanziale. Ancora una volta oggetto di approfondimento sono state alcune criticità che, sebbene da tempo presenti, la pandemia ha indubbiamente acuito: la crisi del principio di pubblicità nell’udienza penale, schiacciata tra l’inerzia degli uffici giudiziari e i rischi di spettacolarizzazione; la progressiva erosione delle garanzie della fase di appello in ossequio a logiche efficientistiche; la ricerca di un difficile equilibrio tra sanzioni penali e amministrative nella gestione delle fasi più acute dell’emergenza.
L’evento è stato arricchito dalle relazioni di Elio Tavilla (Professore Ordinario di Storia del Diritto all’Università di Modena e Reggio Emilia) e Claudio Scognamiglio (Professore Ordinario di Diritto Privato all’Università “Tor Vergata”). Il primo si è concentrato sulla crisi contemporanea della figura del giurista percepito dalla società come mero problem solver, rivendicando a gran voce la necessità del recupero della sua dimensione intellettuale. Il professor Scognamiglio si è invece soffermato sulle risposte legislative, dottrinali e giurisprudenziali, che, nell’ambito della materia civilistica, sono state offerte sia nel momento della più grave emergenza sanitaria, sia nell’attuale fase di ripartenza economica.
I diversi temi affrontati hanno posto interrogativi complessi e dato vita a tavole rotonde animate. Dall’insieme delle relazioni è emerso come la crisi – sanitaria, economica, sociale, ambientale, umana – interpelli sempre da vicino il giurista. Le difficoltà, soprattutto quelle strutturali e sistemiche chiedono infatti nuove soluzioni o, almeno, di limitare i danni e curare le ferite. A ciò è intimamente vocato, tra gli altri, l’esperto di diritto cui spetta la delicata mediazione tra le diverse istanze presenti nel corpo sociale e la traduzione di queste in risposte concrete. Questa prospettiva, non ripiegata solipsisticamente sulle difficoltà del presente, ma proiettata dinamicamente al futuro, è quella che ha guidato queste due giornate come evidenziato sin dai saluti tenuti dai Professori Paola Ivaldi (Responsabile della Collana dei Quaderni del Corso di Dottorato in Diritto e Coordinatrice della didattica DOTTiD, a.a. 2020-21) e Riccardo Ferrante (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza).
La crisi, quindi, come momento di difficoltà e opportunità, una sfida a cui i giovani ricercatori del Dipartimento di Giurisprudenza non si sono sottratti tentando di dare una risposta corale.
Daniele Colonna è Dottorando in Diritto e redattore capo Quaderni del Corso di Dottorato in Diritto