Movement & Computing: il dialogo fra tecnologia, arti e neuroscienze

 

Cosa intendiamo quando parliamo di “Movement and computing”? MOCO (MOvement and COmputing) è una conferenza scientifica internazionale che si rivolge a ricercatori interessati allo studio interdisciplinare del movimento, alla sua rappresentazione e classificazione utilizzando modelli computazionali, e a imprese interessate a sviluppare nuove tecnologie e interfacce uomo-macchina.

Logo MoCoLa quinta edizione di MOCO si è tenuta presso Casa Paganini-InfoMus lo scorso giugno e ha visto più di 130 ricercatori provenienti da tutto il mondo confrontarsi su tematiche legate allo studio e all’elaborazione del movimento umano attraverso la tecnologia, dalla comunicazione non verbale attraverso emozioni e segnali sociali – come l’empatia e la leadership – ad applicazioni in settori ICT quali il supporto alla riabilitazione, tecnologie interattive per le arti e la fruizione attiva dei beni culturali, fino ad arrivare ai campi della didattica, dell’apprendimento, dell’entertainment e, in generale, dell’industria creativa.
I ricercatori che hanno animato i laboratori di Casa Paganini e il Chiostro di Santa Maria di Castello hanno presentato numerosi contributi scientifici, installazioni, demo e poster. Fecondi momenti di dibattito e discussione hanno reso possibile l’instaurarsi – o il rafforzarsi – di reti di collaborazione internazionali. Relatori invitati sono Beatrice De Gelder, neuroscienziata dell’Università di Maastricht, e Daniel Gatica-Perez del Politecnico di Losanna e Direttore del Centro di Social Computing EPFL.MoCap session
La conferenza è stata inoltre occasione per la celebrazione dei 20 anni della piattaforma software EyesWeb, creata dal centro Casa Paganini-InfoMus, che ha incluso la prima presentazione pubblica dell’evento “Europa: Gestures of History (Dancing Science and Art not to forget EU identity)”, basato sui risultati del progetto europeo Horizon 2020 ICT DANCE coordinato da Casa Paganini-InfoMus (dance.dibris.unige.it). L’evento, una demo/performance commissionata dall’UE al nostro ateneo in occasione del 60° anniversario dei trattati di Roma, ha coinvolto danzatori e ricercatori del progetto DANCE.

Atlante del GestoIl Progetto Europeo Horizon 2020 ICT DANCE si muove in tre dimensioni differenti ma fortemente integrate e interagenti:
- Ricerca scientifica e tecnologica: l’approccio neurofisiologico alla complessa relazione tra percezione e cognizione condotto dal gruppo dell’Università di Maastricht, si integra con gli studi di Casa Paganini–InfoMus su sistemi computazionali capaci di utilizzare l’analisi in tempo reale delle qualità emozionali e degli indicatori sociali presenti nel movimento, ad esempio per accedere ad archivi multimediali di materiali sonori, visuali e gestuali qualitativamente equivalenti, verso una nuova generazione di User-Centric Media;
- Inclusione e riabilitazione: la sperimentazione di modelli automatici di sonificazione e musicalizzazione delle qualità del movimento sviluppa forme di sostituzione sensoriale nell’apprensione di contenuti affettivi del gesto. I prototipi tecnologici realizzati per permettere una visione attraverso l’ascolto non solo supportano sperimentazioni riabilitative nella percezione non visiva della propria e altrui corporeità, ma creano spazi di avvicinamento e condivisione (fisica e affettiva) tra comunità di vedenti e non vedenti;
- Produzione artistica: le tecnologie e i paradigmi concettuali elaborati, volti a trasformare in percezione uditiva le caratteristiche qualitative, i significati affettivi e relazionali del movimento, permettono di creare un suono che non preceda né ispiri il movimento, ma che ne sia il prodotto. La coreografia crea la sua musica, diventa essa stessa composizione (o ricomposizione, interpretazione) musicale: il gesto si percepisce, trasmette e apprende anche, sorprendentemente, in un atto di ascolto.


La vocazione di DANCE mira a promuovere una complessa azione convergente tra sperimentazioni scientifiche, pratiche sociali e creazione artistica, in dialogo per interrogare la relazione tra gesto, movimento ed emozione, la sussidiarietà, l’intreccio, la vicarianza percettiva tra ascolto e visione, per aprire nuove prospettive teoretiche e applicative.

 

Antonio Camurri
Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi
 
Gualtiero Volpe
Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi
 
 
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