Dalle profondità del cosmo alle profondità del Mediterraneo. Nuovi risultati scientifici dal rivelatore di neutrini KM3NeT

Arriva dalle acque del Mar Mediterraneo una rilevazione così straordinaria da diventare notizia e guadagnare non solo la pubblicazione su Nature, una delle riviste scientifiche internazionali più importanti, ma anche il passaggio tra gli highlights (le notizie più interessanti) dello stesso periodico.

Protagonista, della notizia e della ricerca che ne è alla base, è KM3NeT-ARCA (Cubic Kilometre Neutrino Telescope - Astroparticle Research with Cosmics in the Abyss), una "foresta" di rivelatori di neutrini collegati tra loro in stringhe ancorate a 3.500 metri di profondità, a sud-est della Sicilia.
Le stringhe sono disposte a coprire circa 1 chilometro quadrato di fondale; ognuna è lunga 800 metri ed è equipaggiata con 18 unità di rilevamento: sfere di vetro di circa mezzo metro di diametro, contenenti rilevatori di luce in grado di percepire anche solo una manciata di fotoni.

La struttura di KM3NeT
Photo credits: www.km3net.org

Il meccanismo di detection di KM3NeT si basa sulla misura della luce prodotta dall’interazione dei neutrini, particelle subatomiche che viaggiano quasi alla velocità della luce (circa 300.000 chilometri al secondo), ricostruendone la loro direzione di provenienza.

I rivelatori di KM3NeT
Una serie di rivelatori del progetto KM3NeT all'INFN sezione di Genova, presso il Dipartimento di Fisica

La scoperta registrata dai sensori di KM3NeT-ARCA viene annunciata in contemporanea mondiale il 12 febbraio 2025.

Programma

  • ore 16:00 – saluti istituzionali:
    • Federico Delfino, rettore dell'Università di Genova
    • Marco Bucci, presidente di Regione Liguria
    • Pietro Piciocchi, vicesindaco reggente di Genova
    • Mauro Taiuti, docente UniGe di Fisica sperimentale delle interazioni fondamentali e applicazioni e direttore della sezione INFN di Genova
  • ore 16:40 – Vladimir Kulikovskiy, primo ricercatore sezione INFN di Genova e docente UniGe a contratto (a titolo gratuito): "KM3NeT e il contributo Genovese alla sua costruzione"
  • ore 16:50 – collegamento in streaming per l'annuncio
  • ore 17:15 – Matteo Sanguineti, ricercatore UniGe: "Descrizione dell'eccezionale scoperta di KM3NeT"
  • ore 17:25 – Barbara Caiffi, ricercatrice della sezione INFN di Genova: "Analisi astrofisiche di KM3NeT"
  • ore 17:35 – Francesca Badaracco, ricercatrice UniGe: "Attività di calibrazione acustica e applicazioni allo studio dei cetacei"
  • ore 17:45 – Q&A

Il programma è riportato anche nella locandina.

Il rilascio in mare di KM3NeT
Le stringhe di rivelatori KM3NeT vengono rilasciate in mare per srotolamento

Il ruolo di UniGe e di INFN sezione di Genova

All’interno della collaborazione internazionale KM3NeT, ricercatrici e ricercatori della sezione INFN di Genova e dell’Università di Genova ricoprono ruoli di responsabilità e coordinamento, occupandosi anche di molteplici analisi su potenziali sorgenti astrofisiche di neutrini e sui raggi cosmici. Inoltre, la sezione INFN di Genova ospita uno dei laboratori dove le unità di rilevamento vengono assemblate e calibrate prima della loro installazione in mare.

Finanziamenti e contributi

KM3NeT è una collaborazione internazionale finanziata da: Unione Europea, Governi regionali (la Regione Sicilia in Italia) e Agenzie nazionali di ricerca (INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Ministero dell’Università e della Ricerca per l’Italia). Di grande importanza il contributo dei fondi PNRR-Infrastrutture di Ricerca (KM3NeT4RR).

Il rivelatore KM3NeT è stato costruito anche grazie al contributo di aziende genovesi e liguri, quali EES S.p.A. per la produzione delle schede elettroniche, Francesco Baretto S.p.A. per le ancore, CO.L.MAR s.r.l. per gli idrofoni e O.R.M.E.T. s.r.l. che ospita un laboratorio di assemblaggio delle unità di rilevazione.

12 febbraio 2025

ore 16:00
Aula Magna di via Balbi 5, Genova

Accesso libero fino a esaurimento posti.