Strade e palazzi da vivere: l'Ateneo e i Rolli days
Strade e palazzi da vivere: l'Ateneo e i Rolli days
Dal 18 al 20 settembre si è tenuta una nuova edizione dei Rolli Days. Naturalmente anche questa volta l'Ateneo ha aderito all'iniziativa con l'apertura di palazzo Balbi Senarega ( Balbi 4) e di Palazzo Serra Rebuffo ( Via delle Fontane). Alla ormai tradizionale presentazione dell' architettura seicentesca del palazzo Balbi e del suo grande ciclo di affreschi barocchi, opera di Valerio Castello, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari si è aggiunta, in questa circostanza, la proposta di visita dell'architettura tardo settecentesca del palazzo Serra, un edificio completamente ristrutturato proprio sullo scorcio della vicenda repubblicana dal Pellegrini, con eleganti ambienti neoclassici e con affreschi di Carlo Giuseppe Ratti e Giuseppe Paganelli. Anche in questa circostanza gli studenti dell'Ateneo, di diverse Scuole e livelli di Corso, hanno partecipato attivamente e intensamente alle giornate. Inutile ripetere che gli oltre quaranta ragazzi, preparati dai nostri Dottori di Ricerca, hanno costituito l'anima delle visite guidando il pubblico alla conoscenza delle vicende dei diversi palazzi con la consueta capacità ed entusiasmo. Non si tratta solo di volontariato, in realtà è un modo concretissimo per studenti dei corsi di beni culturali, di storia dell'arte e valorizzazione del patrimonio, di lingue e di architettura di mostrare quanto appreso: la riuscita dell'intervento studentesco da tutti riconosciuto, la capacità con la quale problemi e potenzialità dell' “abitare” nel centro storico vengono presentati, dimostrano una professionalità acquisita che va ben oltre la semplice accoglienza in quei luoghi. D'altro canto il titolo della giornata “Strade e palazzi da vivere” si attaglia particolarmente allo spirito con il quale l'Università presenta il suo patrimonio: in una città ricca di musei, spesso poco frequentati, il fatto che l'Ateneo occupi con lezioni, attività di ricerca, con la quotidianità di una presenza giovanile quelle sedi storiche è una straordinaria ricchezza e una opportunità. Un “museo vivo” si è detto più volte, ma questo presuppone che il rapporto tra università e città, interno e esterno, attività condotte in quegli spazi e conservazione degli stessi, il dare e avere di quel rapporto insomma, dia infine una resa positiva nella qualità dell'esperienza proposta agli studenti. Non sfugge a nessuno, né agli studenti, né ai visitatori la difficoltà di questa presenza, il conflitto che spesso si determina all'interno di quegli spazi in assenza di interventi di riqualificazione e funzionalizzazione. La mancanza di questi interventi non può che generare degrado e quindi l'effetto opposto a quello che la presenza universitaria - il caso tutto positivo di Architettura a Sarzano insegna - può apportare. La rivelazione al pubblico di alcuni degli spazi rifunzionalizzati dell'Albergo dei Poveri, nelle precedenti esperienze di apertura, ha ingenerato nei visitatori una sensazione di ottimistica speranza: spazi densi di storia recuperati e nei quali sembra si possa studiare e lavorare bene e anche con il piacere di una straordinaria veduta, o il gusto estetico di presenze artistiche significative.
I due palazzi presentati al pubblico il 19 e il 20 hanno enormi potenzialità e evidentissime criticità: non a caso uno degli ambienti più significativi di Palazzo Serra Rebuffo, la torre delle antiche mura inglobata dell'edificio, immagine simbolica e punto di vista sulla città medievale, è stata interdetta alla visita per motivi di sicurezza. Il Palazzo stesso è ingabbiato tra impalcature da molti anni, segno di irrisolti problemi e, purtroppo, immagine negativa sul percorso più frequentato di accesso alla città storica.
La domanda è se l'Ateneo saprà e potrà invertire il processo di degrado e valorizzare i suoi straordinari beni: l'entusiasmo ancora vivo intorno a iniziative come i Rolli Days consente di sperare.