Il bilancio sociale di Ateneo

Il bilancio sociale di Ateneo

Il nostro Ateneo pubblica, in questi giorni, il suo secondo bilancio sociale, traguardato sul periodo 2010 – 2012. Il primo, una sorta di prototipo, riguardava gli anni 2008 – 2010. Con il bilancio sociale ci si propone di dare conto degli impegni assunti, dei risultati conseguiti, del contributo fornito allo sviluppo sociale ed economico nell'ambito di un dialogo fecondo tra l'Università e i propri stakeholder. Il tutto finalizzato al miglioramento delle performance.

La struttura del documento comprende una parte iniziale di carattere generale che richiama sinteticamente finalità, obiettivi, organizzazione, relazioni con il contesto. Si passa poi all'esame approfondito delle risorse di cui l'Ateneo si avvale: risorse umane, risorse immobiliari con particolare attenzione al patrimonio artistico e anche ambientale (si pensi all'eccezionalità di Villa Hambury), risorse finanziarie, grandi infrastrutture di servizio (servizi informatici-telematici, servizi bibliotecari).

Si analizzano quindi, in maniera dettagliata, le attività e i processi fondamentali in cui si sostanzia l'azione dell'Università: formazione e servizi resi agli studenti dei quali ci si preoccupa altresì di valutare gli esiti occupazionali, ricerca ma anche trasferimento tecnologico attraverso il quale fertilizzare il territorio, formazione e assistenza in campo medico sanitario.

Il bilancio sociale si completa con l'evidenziazione della dimensione internazionale del nostro Ateneo. In questo ambito, esso si situa al primo posto tra le grandi Università del Paese, così come emerge dal capitolo "Genova in graduatoria" che riporta, oltre alle valutazioni del Censis, i dati elaborati dal MIUR sulle performance degli atenei in tema di didattica e di attività di ricerca. Diciamo subito che il posizionamento della nostra Università è più che soddisfacente. Alcune riflessioni sul ruolo dell'Università di Genova quale fattore di sviluppo della città e della regione concludono il documento.

Abbiamo voluto redigere un bilancio sociale il più possibile trasparente, che non nasconde le criticità, integrato nella vita quotidiana dell'Ateneo, capace di far conoscere all'esterno ciò che l'Università è e ciò che l'Università fa per il bene della collettività, a partire dai suoi studenti, nonostante le molte difficoltà che incontra nel suo cammino. Il bilancio sociale non è dunque un documento consuntivo. Esso piuttosto valuta il presente sulla base degli andamenti passati, con l'intento di guardare avanti.

Proprio in questa prospettiva lo abbiamo voluto qualificare come "bilancio sociale di transizione". Muove dall'esistente, ma pur tuttavia si apre al futuro, un futuro già in atto e caratterizzato da significative novità. Ci riferiamo, in primo luogo, al nuovo statuto che sta entrando progressivamente in attuazione. Esso definisce il dover essere dell'Università a livello di finalità, governance, strutture nella sinergia tra ricerca e formazione, modalità e stili di comportamento. In secondo luogo, il combinato disposto di statuto e di talune leggi di riforma della pubblica amministrazione pone la gestione dell'Università in un'ottica di integrazione tra pianificazione pluriennale, programmazione annuale, piano delle performance, valutazione dei risultati.

Il bilancio sociale intende porsi al servizio di un processo più ampio e articolato che comprende l'esplicitazione della visione strategica dell'Ateneo, la formazione alla cultura della responsabilità di tutto il personale universitario, la predisposizione di un sistema organizzativo coerente con l'esigenza della valutazione, della rendicontazione, della comunicazione. Siamo sulla buona strada!

Lorenzo Caselli
Dipartimento di Tecnica ed Economia delle Aziende
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