È possibile che l’eleganza di una foto trasformi il paesaggio urbano e regali tempo per conoscere storie e persone? Humans of Research prova a rispondere a questa domanda con una mostra fotografica itinerante in dieci regioni.
Ideato e realizzato dall’impresa sociale di comunicazione della scienza Psiquadro per raccontare in modo nuovo il mondo della ricerca, a partire dal 23 febbraio prima a Perugia e, nei mesi successivi in altre nove città (Genova, Trieste, Cagliari, Trento, Ancona, Torino, L’Aquila, Palermo e Pavia), il progetto trasforma gli spazi di affissione nelle strade e nelle piazze in installazioni per foto d’autore e inaugura una galleria di storie raccolte nel sito humansofresearch.it.
Negli scatti del fotografo Marco Giugliarelli, i volti di ricercatori e ricercatrici colti nei luoghi e attraverso i gesti che meglio raccontano il loro modo di interpretare il mestiere della ricerca.
Humans of Research è una scommessa di comunicazione: vedere se il rumore visivo che pervade le strade e i muri delle città può essere interrotto dalla bellezza di messaggi che raccontano le vite di uomini e donne. Segnali che hanno come protagonisti ricercatrici e ricercatori degli istituti e degli enti del panorama italiano.
«L’idea di utilizzare la bellezza delle foto d’autore per raccontare la vita di chi fa ricerca, nasce dal desiderio di allontanarsi dagli stereotipi cercando di cogliere ciò che anima donne e uomini nel proprio lavoro. È un progetto ispirato a varie esperienze narrative come Humans of New York, a campagne fotografiche dedicate al mondo della ricerca e a racconti di ricerca in forma di diario, ma introduce, rispetto a queste, la scoperta delle persone in luoghi diversi dai laboratori e la scelta di creare una mostra fotografica su grandi pannelli in giro per la città per immortalare ciò che di sé ognuno porta nel proprio modo di fare ricerca», spiega Leonardo Alfonsi, direttore di Psiquadro e ideatore del progetto.
L’idea, nata alcuni anni fa, è stata sviluppata grazie alla collaborazione con una rete di persone, città e istituzioni che collaborano da dieci anni per raccontare il mestiere di chi fa ricerca attraverso il progetto SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori e si sta sviluppando per ampliare questa esperienza.
Nell’edizione 2021 di Humans le istituzioni di ricerca di 16 città in 10 regioni hanno collaborato a individuare 10 tra ricercatrici e ricercatori, che il fotografo di reportage Marco Giugliarelli ha incontrato scegliendo un approccio singolare come egli stesso racconta: «Ho voluto incontrare per persone da raccontare pronto a cogliere ciò che sarebbe emerso non tanto e non solo nei luoghi di lavoro, ma immersi nei posti ai quali si sentono più legati, cogliendo scorci e gesti che potessero raccontare ciò che della loro personalità è inestricabilmente legato al loro modo di fare ricerca». Accanto agli scatti le parole: seguendo la campagna fotografica il giornalista scientifico Francesco Aiello e la giornalista culturale Angela Giorgi, hanno ascoltato e dialogato con le ricercatrici e i ricercatori riuscendo ad ampliare i ritratti con parole rapide che hanno arricchito di sfumature gli scatti fotografici.
Nasce così una galleria di storie originali che attraverso il racconto delle persone permettono di intravedere anche una gamma ampia di ambiti di ricerca: delle scienze naturali alla medicina, dalla fisica alle scienze sociali.
È l’inizio di un percorso, come sottolinea Irene Biagini, presidente e fondatrice di Psiquadro: «Il viaggio partito nel 2021 inaugura un lavoro che svilupperemo e amplieremo nei prossimi mesi e anni per raccontare chi fa ricerca in modo originale e creativo, nello stile che da vent’anni caratterizza il modo di comunicare la ricerca di Psiquadro, una squadra di professionisti pronti a cogliere stimoli culturali e trasformarli in esperienze condivise».
Humans of Research ha l’ambizione di diventare una raccolta sempre più ampia di storie di donne e uomini che in Italia e in Europa interpretano il piacere della conoscenza attraverso il mestiere della ricerca.
Per il capoluogo ligure, il protagonista è Lorenzo Rosasco, docente di Informatica dell’Università di Genova, visiting professor presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e collaboratore esterno presso l'Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Rosasco coordina il centro di Machine Learning Genova (MaLGa) e guida il Laboratory for Computational and Statistical Learning, incentrato su teoria, algoritmi e applicazioni dell'apprendimento automatico.
L'intervista al prof. Rosasco con gli scatti di Marco Giugliarelli, è sul sito di Humans of Research.