Che ne è della verità oggi? Il problema delle fake news

La Fondazione Prof. Paolo Michele Erede

La Fondazione Erede, è nata nel 2004 e ha esordito ufficialmente nel 2006 presso la Biblioteca Berio. E’ nata su iniziativa di Franca Durst Erede (Presidente della Fondazione), che ha così voluto onorare la memoria del marito, Paolo Michele Erede, illustre figura di medico molto attento al tema dei rapporti tra filosofia e medicina, e tra filosofia e scienza in generale. Una raccolta dei suoi scritti filosofici, intitolata Florilegio, è stata pubblicata dalle Edizioni Giuseppe Laterza di Bari nel 2005.
La Fondazione si è affermata nel panorama culturale non solo genovese e ligure, ma anche italiano e internazionale. A riprova di quest’ultimo fatto basta vedere la partecipazione ormai costante di cittadini della Confederazione Elvetica ai bandi del Premio. Tale successo va ascritto alla volontà di Franca Durst Erede, cittadina svizzera, che ha così voluto rafforzare i legami tra Genova e il suo Paese d’origine. Numerosi i contatti con alcune Università della Svizzera Italiana. In particolare la Università della Svizzera Italiana (USI) e la Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI), entrambe di Lugano.
Il sottoscritto partecipa, in qualità di Presidente delle Commissioni Scientifiche e di Vice-Presidente della Fondazione, alla cerimonia di premiazione del Bando di concorso intitolato a Paolo Michele Erede.
Ciò che a lui interessava in particolare è un tema fondamentale per il mondo contemporaneo: le relazioni tra scienza e umanesimo o, se si preferisce, i rapporti tra cultura umanistica e cultura scientifica.
Mi sembra opportuno rammentare a tale proposito che gestire le attività scientifiche di una Fondazione culturale non è certamente facile, tanto più se la struttura non può contare su contributi finanziari degli Enti pubblici. Si deve tuttavia notare che alla Fondazione Erede siamo riusciti a farlo grazie al grande impegno di tutte le persone coinvolte a vario titolo nelle sue iniziative. Non si può scordare, a questo proposito, che essa prosegue soprattutto grazie all’opera costante di Franca Durst Erede, la quale s’incarica sempre di risolvere i numerosi problemi burocratici, legali e finanziari che accompagnano il cammino quotidiano della Fondazione che ella stessa ha voluto per onorare la memoria del marito. In ciò assistita con costanza dai membri del Consiglio Direttivo.

 

I Quaderni della Fondazione Erede

Ogni anno la Fondazione pubblica un “Quaderno”, attualmente edito dalla Sagep di Genova, alternando temi specificamente filosofici ad argomenti di attualità.
Alcuni esempi: “Scienza e religione sono incomparibili?”, “I problemi della società multietnica”, “Il mondo plasmato dai media”, “Il ruolo della bioetica oggi”, “Può esistere l’uomo robot?”, “La medicina tra scienze naturali e scienze umane”, “Il problema dei rapporti tra corpo e mente”, “Verso il villaggio globale. La globalizzazione: vantaggi e problemi”, “Il pensiero utopico è oggi in crisi”.
Tali Quaderni raccolgono i contributi dei vincitori del bando di concorso. Tra essi molto numerosi gli studiosi di filosofia e di scienze umane, ma anche i medici che, seguendo l’esempio di Paolo Michele Erede, ritengono importanti i rapporti tra scienza e umanesimo. I contributi vengono esaminati ogni anno da una Commissione Scientifica presieduta dal sottoscritto, che s’incarica di stilare una classifica. Un premio speciale, e quindi fuori concorso, è riservato ai cittadini svizzeri.
La partecipazione è sempre stata cospicua. Non vi sono limiti di età, anche se i primi premi sono riservati a persone giovani (max 35 anni), mentre ai partecipanti più anziani viene dato un premio simbolico e un attestato.

Quaderno Fondazione
L'ultimo numero dei Quaderni della Fondazione Erede, con i contributi dei vincitori.

Difficoltà causate dalla pandemia

La Fondazione è stata costretta per due anni a rinviare la cerimonia di premiazione a causa della pandemia di coronavirus. Ha tuttavia continuato la sua attività ricevendo elaborati di potenziali partecipanti, e la prossima edizione è già in fase di elaborazione.
Quest’anno il Sindaco di Genova, Marco Bucci, ha concesso il salone di rappresentanza di Palazzo Tursi ammettendo un numero contingentato di presenze, e consentendoci così di poter finalmente sbloccare i lavori.
Quella tenutasi Venerdì 28 maggio a Palazzo Tursi è la tredicesima edizione che, in realtà, si riferiva al 2019. Sono stati premiati i vincitori che hanno contribuito al tema: “Che ne è della verità oggi? Il problema delle fake news”. Come in passato i concorrenti, numerosi e qualificati, sono per lo più appassionati di filosofia oppure medici, quindi colleghi di Paolo Michele Erede. Francesca Forleo de “Il Secolo XIX” e Sara Tagliente, Direttrice dell’emittente “Telegenova”, hanno fatto parte con me della Commissione scientifica giudicatrice. Visto il tema, abbiamo ritenuto opportuno coinvolgere due giornaliste di professione, e la scelta infatti si è rivelata vincente.
Ho inoltre annunciato il tema della prossima edizione del Premio, la 14^, che si terrà nel 2022: “Filosofia e scienza: contrasto o accordo?”, un argomento che si inserisce pienamente nella tradizione della Fondazione Erede.
L’augurio è, che l’anno prossimo, si possa celebrare il Premio in condizioni normali e senza le enormi difficoltà causate dalla pandemia.

 

Lies
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Foto di Gordon Johnson da Pixabay

Il problema delle “fake news”

Per quanto riguarda l’argomento di quest’anno, le “fake news” sono diventate un vero e proprio tormentone. Tutti ne parlano, quasi sempre in modo confuso e senza cognizione di causa. A ben guardare, le “fake news” non sono certamente una caratteristica specifica dei nostri giorni.
Al contrario, ne troviamo traccia ovunque nella lunga storia dell’umanità.
Un collega antichista mi ha fatto recentemente notare che se ne trovano parecchi esempi addirittura in Omero, per non parlare della Grecia classica e delle vicende di Roma dalle origini all’epoca imperiale.
La vera novità risiede piuttosto nel fatto che, oggi, i social network sono una enorme cassa di risonanza, in grado di far circolare le notizie – bufale incluse – a una velocità inimmaginabile in precedenza. E questo, ovviamente, complica le cose, dal momento che la diffusione iperveloce rende sempre più difficoltosa (per non dire impossibile) la difesa.
Ma occorre chiedersi, prima di ogni altra considerazione, se davvero è così facile trovare la “verità oggettiva” (o, se si preferisce, la Verità con la “V” maiuscola).
Ebbene, dal punto di vista filosofico, una tesi comune ai nostri giorni è che l’inscindibilità di osservazione e teoria conduce alla relativizzazione di ogni discorso intorno al mondo circostante, e ciò significa che non è lecito affermare che il mondo rappresenta il criterio ultimo per distinguere il vero dal falso.
Considerazioni di questo tipo dovrebbero indurci a comprendere che anche l’attuale invasione di “fake news”, oltre a non costituire affatto una novità, fa parte della connaturata imperfezione dei nostri rapporti con la realtà e del mondo umano in generale.
Poiché chiunque, indipendentemente dal grado di conoscenza e di competenza che possiede, può intervenire in qualsiasi dibattito senza preoccuparsi della veridicità di ciò che scrive, assistiamo pressoché impotenti alla diffusione su larga scala di notizie (e di teorie) fasulle che sono in grado di influenzare in modo decisivo l’opinione pubblica.
I partecipanti a questa edizione del Premio Erede hanno trovato ampio spazio per sviluppare il tema da molti punti di vista, come del resto è sempre avvenuto nei nostri concorsi. E mi preme sottolineare che il tema non interessa soltanto ai filosofi, ma anche agli scienziati e soprattutto ai medici, dunque ai colleghi di Paolo Michele Erede, essendo le “fake news” in ambito medico oggetto di riflessione costante anche per loro.

 

Michele Marsonet è Docente di Filosofia delle Scienze Umane presso il DAFIST

di Michele Marsonet