Paesaggi rivelati: viaggi nel tempo per la Notte della Geografia 2025
In occasione della Notte Internazionale della Geografia 2025, i geografi e le geografe del Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI dell'Università di Genova hanno collaborato con i gruppi FAI Giovani della Liguria e l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (AIIG) per organizzare un evento diffuso sul territorio regionale seguendo il fil rouge delle descrizioni e delle vedute storiche di viaggiatori, studiosi e artisti stranieri e locali. Nello specifico, si è trattato di percorsi urbani sulle tracce delle fonti geo-iconografiche analizzate dai ricercatori e dalle ricercatrici di Università di Genova, Università Roma Tre e Università di Trento nell’ambito del progetto PRIN 2022 PNRR Envisioning Landscapes, coordinato da Pietro Piana, attualmente ricercatore UniGe di geografia economico-politica.
Envisioning Landscapes è un progetto innovativo che si propone di riscoprire l’evoluzione dei paesaggi attraverso l'analisi di fonti iconografiche e scritte dei secoli XVIII e XIX con l’obiettivo di realizzare un geodatabase e un webgis (ovvero un portale cartografico digitale) aperto a tutti per coinvolgere anche la cittadinanza in un’ottica di citizen science. Il progetto mira, quindi, a connettere passato e presente, invitando il pubblico a riflettere sull’importanza delle dinamiche paesaggistiche per la gestione territoriale contemporanea.
Gli eventi
Grazie alla collaborazione tra il gruppo di ricerca del Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI, i gruppi FAI giovani della Liguria e l’AIIG (Sezione Genova-Savona), la Liguria è stata protagonista di un viaggio tra i paesaggi e le memorie del territorio, offrendo 4 percorsi geo-storici in simultanea: Albenga, Noli, Genova e Levanto. Complessivamente i partecipanti sono stati circa 200 e nell’edizione genovese è stato organizzato un ulteriore tour la domenica mattina successiva per consentire a tutte le persone prenotatesi di prendere parte all’iniziativa.

Albenga
Ad Albenga, il gruppo FAI Giovani, con la supervisione di Leonardo Porcelloni ed Eleonora Panizza, attualmente assegnisti di ricerca presso il Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI dell'Università di Genova, ha guidato i partecipanti in un itinerario che, partendo dal sito archeologico romano della via Iulia Augusta con l'isola Gallinara sullo sfondo, ha rievocato le impressioni dei "visitatori" stranieri nell'Ottocento nel Ponente ligure. Il percorso è proseguito con l'analisi delle dinamiche fluviali del fiume Centa, dal Medioevo fino all'epoca contemporanea, per poi approfondire l'evoluzione del paesaggio rurale e urbano. L'evento si è concluso con una rilettura della storia artistica e urbanistica del caratteristico centro storico di Albenga. Attraverso vedute d'epoca e fonti documentarie, l'itinerario ha svelato aspetti meno noti di questo angolo di Liguria, offrendo una prospettiva originale sulle sue trasformazioni nel tempo.

Noli
Il gruppo FAI giovani di Savona insieme a Gabriele Casano, attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI dell'Università di Genova, hanno condotto il tour di Noli, che si è snodato tra i vicoli di questo antico borgo marinaro, raccontando la vita quotidiana dei suoi abitanti, la viabilità storica e il ruolo delle sue fortificazioni. Le testimonianze dei viaggiatori del passato hanno dato voce a un territorio che ha affascinato e sfidato chi lo attraversava, tra sentieri impervi e panorami mozzafiato.

Genova
A Genova il tour non è stato nel centro storico bensì sulle alture del quartiere di San Fruttuoso (Bassa Val Bisagno). Il gruppo FAI giovani di Genova coordinato da Lorenzo Brocada, attualmente assegnista di ricerca presso il Dipartimento di scienze politiche e internazionali - DiSPI dell'Università di Genova, e di Pietro Piana, attualmente ricercatore UniGe di geografia economico-politica, con la collaborazione di Edoardo Testa, guida ambientale escursionistica della Liguria, e dell’Associazione Amici del Monte, hanno accompagnato i partecipanti in un percorso che si è sviluppato intorno al Santuario di N.S. del Monte, esplorando il rapporto tra religione e conservazione del paesaggio. Il ruolo sacro della selva di 10 ettari che circonda il Santuario, infatti, ha consentito di conservare quella che è di fatto la più antica lecceta genovese e fra le più antiche in Liguria, come confermano le fonti iconografiche mostrate e quelle archivistiche. Inoltre, il panorama sul tratto finale della Val Bisagno ha consentito di osservare come lo spazio a disposizione di questo torrente sia stato ridimensionato nel corso degli ultimi due secoli, contribuendo a renderlo più minaccioso in caso di perturbazioni intense.

Levanto
Nell’edizione di Levanto, infine, iI gruppo FAI giovani di Spezia con il supporto del gruppo FAI giovani Portofino Tigullio, coordinati da Enrico Priarone, attualmente dottorando presso il Dipartimento di informatica, bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi - DIBRIS dell'Università di Genova, e da Carolien Fornasari e Camilla Giantomasso dell'Università di Roma Tre, hanno condotto un itinerario attraverso il centro storico e le mura medievali della città. In particolare, è stata raccontata la storia di un borgo che, per secoli, è rimasto decisamente più isolato rispetto ai casi precedenti a causa della maggiore comodità della navigazione o dell’attraversamento del Passo del Bracco, che taglia l’ultimo tratto di Riviera di Levante. Le fonti storiche e le rappresentazioni artistiche di Levanto, in ogni caso, non mancano, seppure siano più recenti rispetto ad altri casi.
