Parole alate… e come farle atterrare
Video pillole di scolî omerici ai tempi di YouTube
L’Iliade e l’Odissea sono testi fondativi della nostra cultura, ascoltati, letti, commentati fin dall’antichità. Tuttavia già gli antichi spesso avevano difficoltà a comprendere a pieno il testo dei poemi omerici, in particolare la lingua, ma anche i miti a cui si fa riferimento, le usanze in essi riflesse e i comportamenti degli eroi. Tracce di secoli e secoli di interrogativi, annotazioni, dibattiti sono approdati nei margini dei manoscritti medievali, in quelli che vengono definiti scolî. Si tratta di un apparato di note, esito di una compilazione da più fonti, e ancora prima di chissà quanti rimaneggiamenti, insomma una stratificazione di più voci che a distanza di secoli dialogano tra loro e con il testo che cercano di spiegare, commentare, a volte correggere.
Dalle ricerche su questo ricco corpus di annotazioni antiche è nato il progetto di divulgazione “Parole alate… e come farle atterrare”, realizzato in collaborazione con autori e attori del Teatro della Tosse di Genova: Andrea Begnini, Alessandro Bergallo e Mariella Speranza. Il complesso materiale scoliografico ha preso la forma di reaction video, brevi filmati con lettura di passi omerici e relativi commenti antichi, tradotti e adattati per mostrare, anche ai non addetti ai lavori, che tipo di interrogativi si ponessero nel corso del tempo gli antichi lettori di Omero, i problemi, a volte piuttosto curiosi, sollevati, e anche le tracce di dibattito tra visioni diverse.
I video, alcuni dei quali presentati in anteprima in occasione della serie di incontri “Parole alate” in onore di Franco Montanari, lo scorso maggio, sono ora disponibili sul canale YouTube di UniGe. La playlist, oltre a una breve introduzione, include quattro episodi:
La dieta degli eroi; Achille e Patroclo. Dura la vita degli eroi omerici
Ettore e Andromaca. Anche gli eroi si commuovono
Penelope, Calipso e Nausicaa. Tutte pazze per Odisseo
Gli amori di Ares e Afrodite; l’inganno di Era a Zeus. Divinità senza censure