I Nobel visti da Unige
I Nobel visti da Unige
Abbiamo voluto inserire nel numero di Ottobre della nostra newsletter i commenti di alcuni docenti dell’Ateneo, che hanno gentilmente accettato di approfondire con noi il significato dei Premi Nobel assegnati quest’anno.
Il Premio Nobel per la Pace
Quest’anno la giuria di Oslo ha assegnato il premio Nobel per la pace alle quattro organizzazioni della società civile tunisina, che hanno contribuito a promuovere la transizione democratica del paese dopo il terremoto politico del 2011. Il quartetto è formato dal sindacato generale dei lavoratori UGTT (Union générale tunisienne du travail), dal sindacato padronale UTICA (Union tunisienne de l’industrie, du commerce et de l’artisanat), dall’Ordine degli avvocati e dalla Lega tunisina per i diritti dell’uomo. Queste organizzazioni hanno formalmente costituito il quartetto del dialogo nel 2013, quando gli assassini di Chokri Belaid e Mohammed Brahmi e il diffuso clima di malcontento sociale rischiarono di far scivolare il paese nel caos e nella guerra civile.
Il Nobel non è la soluzione ai problemi che affliggono la Tunisia, un paese in cui la transizione democratica è ancora fragile e a rischio, ma vuole essere un incoraggiamento e un augurio. Un incoraggiamento agli attori della società civile, affinché non interrompano il cammino intrapreso, soprattutto dopo i due gravissimi attentati terroristici del Museo del Bardo a Tunisi e della spiaggia di Sousse e un augurio affinché la Tunisia possa costituire un modello per il mondo arabo che la circonda, lacerato dai conflitti in Libia, in Siria, in Yemen e dalle turbolenze in Egitto.
Eleonora Guasconi
Dipartimento di Scienze Politiche
Il Premio Nobel per la Chimica
Il Premio Nobel 2015 per la Chimica a Lindahl, Modrich e Sancar riconosce l’importanza dei meccanismi di riparazione del DNA nel mantenere la corretta trasmissione genetica e nel prevenire l’insorgenza di malattie come il cancro. Lindahl ha scoperto gli enzimi che riparano il DNA danneggiato da agenti chimici, radiazioni ultraviolette e agenti occasionali. Modrich ha identificato come vengono riconosciute le alterazioni del DNA e come viene innescato il meccanismo di riparazione, Sancar ha dimostrato la relazione tra il mal funzionamento di questi meccanismi e la predisposizione all’insorgenza di tumori. Dal loro lavoro abbiamo imparato che la risposta al danneggiamento del DNA include 1. la rimozione dei danni e il ripristino della doppia elica di DNA, 2. l’attivazione di controlli del DNA danneggiato con conseguente arresto del ciclo cellulare in cui sono avvenuti danni, 3. l’induzione di morte programmata delle cellule in cui il DNA sia stato più seriamente danneggiato.
Franca Salamino
Dipartimento di Medicina Sperimentale
Il Premio Nobel per la Medicina
Premiata la ricerca per la terapia delle malattie “neglette”, le malattie del mondo povero.
W. C. Campbell e S. Omura hanno vinto il Nobel per aver sviluppato l’ivermectina, farmaco per la terapia di molte parassitosi umane, tra cui l’infestazione da Onchocerca volvulus nota anche con il nome di cecità fluviale. Si tratta di patologie devastanti, maggiormente presenti nel Sud del Mondo e che affliggono le popolazioni più disagiate.
Y. Tu è stato premiato per aver sviluppato i derivati dell’artemisin
a, una pianta usata nella medicina tradizionale cinese, attiva, in associazione con altri farmaci, contro la malaria: patologia da 584 mila morti nel solo 2013, il 90% dei quali in Africa.
Quest’anno il Nobel, oltre a sancire il contributo verso la cura e l’eradicazione di queste malattie, acquisisce una valenza simbolica avendo premiato una ricerca mirata alla creazione di farmaci efficaci, a basso costo e accessibili alle popolazioni realmente bisognose.
Niccolò Riccardi, Claudio Viscoli
Clinica Malattie Infettive
Il Premio Nobel per la Fisica
Il premio Nobel per la Fisica 2015 è stato assegnato a T. Kajita e A. McDonald per la dimostrazione definitiva dell’esistenza delle cosiddette “oscillazioni dei neutrini”, un fenomeno quantistico per il quale un neutrino di una delle tre specie conosciute può trasformarsi in un’altra. Il neutrino, - battezzato da Enrico Fermi e impreziosito da Ettore Majorana con idee straordinarie ancora attualissime, - è la particella più abbondante e più misteriosa dell’Universo. Le sue oscillazioni, teorizzate da Bruno Pontecorvo negli anni ’60 e confermate al Gran Sasso dagli esperimenti Gallex, MACRO e BOREXino, implicano che almeno due specie su tre abbiano massa. Il neutrino ha ancora molto da dirci sulle sue proprietà e sul ruolo che svolge nel cosmo, ma dopo i risultati delle due grandi collaborazioni internazionali Super-Kamiokande (Kajita) e SNO (McDonald) ne sappiamo qualcosa in più.
Marco Pallavicini
Dipartimento di Fisica
Il Premio Nobel per l’Economia
Angus Deaton ha ottenuto il premio Nobel per l’economia per i suoi numerosi contributi all’analisi della domanda di consumo nei quali ha sempre coniugato lo studio delle scelte dei singoli con i problemi relativi alla loro aggregazione. Negli anni ottanta ha formulato insieme a John Muellbauer un modello empirico di analisi della domanda che tuttora è ampiamente utilizzato per valutare l’effetto delle politiche economiche e la costruzione degli indici dei prezzi. Successivamente ha esteso la teoria del ciclo vitale di Franco Modigliani e Milton Friedman per tener conto di alcuni fattori rilevanti nelle scelte di consumo intertemporali e proporre modelli del consumo più sofisticati. Più recentemente Deaton ha analizzato le relazioni tra scelte di consumo e dinamica temporale della disuguaglianza e si è interessato a temi di economia dello sviluppo. L’attribuzione del premio Nobel è legata anche ai suoi contributi di tipo metodologico. Ad esempio, è stato il primo a sviluppare i metodi econometrici da utilizzarsi nel caso di indagini statistiche sui consumatori ripetute nel tempo; ha discusso la acritica trasposizione in economia dello sviluppo dei cosiddetti studi randomizzati e ha evidenziato la mancanza di prove decisive sul fatto che gli aiuti allo sviluppo generino crescita economica. Deaton è un grande economista sia teorico che applicato, un bravo statistico nonché un intellettuale interessato ai fenomeni economico sociali: chiunque voglia studiare i temi da lui trattati non può fare a meno di doversi confrontare con le sue idee. Questo misura la portata e la rilevanza dei suoi contributi alla scienza economica.