Dalla Botanica ai big data: i primi risultati
Primi risultati dall’iniziativa UniGe: “Dalla Botanica ai big data”
Dalla botanica ai Big Data è un’iniziativa per rendere l’esperienza green dell’orto scolastico un’occasione per esercitare una pluralità di competenze legate agli ambiti della transizione ecologica e digitale. L’iniziativa è partita a maggio 2022 per supportare le scuole liguri vincitrici del bando PON Edugreen. L’esperienza dell’orto scolastico diventa motore per raggiungere una pluralità di obiettivi pedagogici e occasione di incontro e collaborazione all’interno della scuola e tra scuola e altre istituzioni.
Studentesse e studenti degli istituti che partecipano all’iniziativa stanno adesso raccogliendo i primi dati di osservazione e, grazie alla proposta UniGe, li possono visualizzare su una dashboard.
Nell’esperienza dell’I.C. Arenzano, l’orto scolastico ha permesso l’incontro con gli enti locali e con l’Università di Genova; grazie a UniGe l’orto scolastico è divenuto occasione per sviluppare nuovi metodi di insegnamento e per proporre un percorso utile per acquisire i rudimenti del metodo scientifico e affrontare in modo guidato i temi della robotica, dell’informatica (in particolare la data education) e dell’intelligenza artificiale.
Il personale docente coinvolto ha avuto modo di sviluppare metodi di insegnamento che rafforzano conoscenze specifiche attraverso lo sviluppo di competenze trasversali e l’impiego di dispositivi digitali (sensori e schede programmabili) per una migliore osservazione e manutenzione dell’orto.
Come nasce l'orto di Arenzano
L’orto nell'I.C. Arenzano è un’esperienza che nella scuola primaria va avanti da tempo: da quando un'insegnante iniziò in autonomia il progetto “Orto in condotta”. In seguito, grazie al comune di Arenzano, all’Amiu, all’Istituto Marsano e al Consorzio Liguria Formazione, l’iniziativa ha assunto interesse pubblico: con attività di volontariato e tanto impegno di studentesse e studenti, sono stati resi coltivabili e accessibili molti spazi rimasti per anni all’incuria e al degrado, un progetto utile per approcciarsi al tema e ai problemi della coltivazione in un territorio argilloso e sassoso come quello ligure.
Il finanziamento del bando PON Edugreen
Con il finanziamento del bando PON Edugreen, il progetto di miglioramento e innovazione dell’orto didattico e degli altri spazi ad esso legati, può contare su fondi adeguati alla sua realizzazione e mantenimento.
L’orto avrà un proprio impianto di irrigazione e serre con sensori collegati in rete; sarà inoltre acquistato un sistema acquaponico; infine la manutenzione dei lotti sarà supportata da personale tecnico specializzato.
Un elemento chiave nella progettazione dell’orto è stata l’attenzione all’accessibilità. A breve una passerella certificata permetterà a studentesse e studenti, anche con ridotta mobilità, di accedere all’orto e partecipare interamente alle attività. Nel frattempo la scuola si è dotata di quattro vasche su rotelle (orti rialzati o semenziari) per lo svolgimento delle attività in aula: questo rende possibile rendere le attività nell’orto inclusive e partecipate.
La sostenibilità (anche economica) dell’orto
Nella realizzazione dell’orto è stato fatto un grande impiego di materiali di seconda mano: vecchi banchi non più utilizzabili sono stati smontati e riutilizzati come struttura per le vasche, come supporto ai rampicanti, per costruire espositori per i semenziari e molto altro. Un’economia circolare molto ingegnosa che ha permesso di trasmettere conoscenza e consapevolezza.
L’orto dell'I.C. Arenzano è una risorsa anche per attività di cittadinanza: nel periodo natalizio sono state organizzate bancarelle in cui sono stati venduti i prodotti dell’orto e diverse produzioni con materiali di riciclo fatte da studentesse e studenti: quest’attività, oltre a supportare la manutenzione dell'orto, è stata un’opportunità formativa esperienziale molto importante, a livello sociale e di cittadinanza.
Il corpo docente usa l’orto come esperienza autentica su cui costruire attività didattiche in relazione alle diverse discipline. Osservazione, misurazione, analisi, ragionamento: sono i vari campi esperienziali toccati dalle attività formative, sempre avendo cura e rispetto della natura.
Problem solving nell'orto
Un giorno in cui alunne e alunni hanno notato un problema con la coltivazione dei cavoli, un'insegnante ne ha approfittato per iniziarli a un processo di problem solving: i cavoli soffrivano per la presenza di un insetto, la cavolaia.
Rientrati in classe ha esposto loro l’importanza di agire con una soluzione organica, naturale, che rispettasse la natura biologica dell’orto.
Dopo un’approfondita ricerca (avendo come riferimento la disciplina di scienze) e dopo una consapevole discussione, è stata individuata come soluzione la zeolite (un alluminosilicato); per definire quanta zeolite servisse, le proporzioni matematiche sono venute in aiuto: questo episodio mostra come l’orto permetta di fare indagini e agire attraverso diverse prospettive e con diverse competenze, passando da una disciplina all’altra.
Dalla botanica ai Big Data
L'iniziativa Dalla botanica ai Big Data dell'Università di Genova ha consentito di portare tutte queste attività a un livello più elevato, aggiungendo interesse e focalizzando gli obiettivi formativi da raggiungere.
C'è stata una spartizione dei compiti tra chi osserva e chi annota, chi misura e chi segna i dati nelle schede di monitoraggio. Studentesse e studenti sono partecipi nell’esposizione di testi ipotetici e previsionali: ogni volta che le classi devono fare misurazioni nell’orto, prima delle attività outdoor, essi si concentrano nel produrre testi che diano una previsione dello stato in cui troveranno le piante nell’orto. Ciò aiuta a sviluppare un metodo scientifico, basato su una continua osservazione e analisi degli elementi naturali, attraverso attività esperienziali.
Le scienze, la matematica, l’informatica, la letteratura; lo sviluppo del pensiero ipotetico, il testo regolativo, la tabulazione dei dati, i diagrammi di flusso, l’uso di dispositivi digitali. Sono ampi e vari i settori toccati, a testimonianza del fatto che l’orto rappresenta una preziosa risorsa per fare didattica, per tutti: con il contributo della tecnologia, utilizzata positivamente a supporto dell’attività.
Digitalizzazione e transizione ecologica nella scuola: uno sguardo al futuro
La formazione del corpo docente è fondamentale: il mondo del digitale è in continua e rapidissima evoluzione per cui è necessario un continuo aggiornamento del personale per poter restare al passo con i tempi e adattare l’insegnamento a quelle che sono le richieste dei nativi digitali.
È inoltre fondamentale disporre di finanziamenti per dotare la scuola di ambienti innovativi: l'I.C. Arenzano ha partecipato a tutti i bandi sia PON che PNSD iniziando un po’ per volta, a partire dal 2016, a realizzare laboratori e aule con dispositivi sempre più all’avanguardia.
Aule dotate di LIM e di digital board; un’aula di musica con stanza di registrazione per la web radio; un’aula multimediale che ha consentito anche ai docenti di seguire gli eventi UniGe collettivamente da remoto; aule di robotica.
Naturalmente rientra appieno tra queste realizzazioni anche l’orto laboratorio con i dispositivi digitali per il suo monitoraggio, per affrontare i problemi della transizione ecologica che non può prescindere dall’uso di nuove tecnologie digitali.
Insegnanti dell’I.C. Arenzano coinvolte nel progetto: Laura Canale, Anna Chiozzi e Cristina Ponte.